Al Roma Fiction Fest è stata presentata la nuova serie tv targata BBC con protagonista l’indimenticabile Dana Scully di X-Files, Gillian Anderson. Parliamo di Great Expectations, riadattamento del romanzo Grandi Speranze di Charles Dickens, realizzato da Sarah Phelps per il piccolo schermo.
Pip
, interpretato da Douglas Booth, è un umile orfano nipote di un fabbro che sogna di seguire le orme di suo zio almeno fino a quando non si imbatte in uno sconosciuto in fuga attraverso le paludi fangose che circondano la sua casa. Il bambino lo aiuta, non senza conseguenze e , pochi giorni dopo, riceve il bizzarro invito di Miss Havisham, una ricca signora impazzita, a fare compagnia alla sua figlia adottiva Estella. Egli scopre l’amore, senza sapere di essere l’oggetto di un esperimento crudele. Miss Havisham intende infatti allevare Estella nel disprezzo per gli uomini e utilizzarla per vendicare l’abbandono subito nel giorno del suo matrimonio. Un segreto benefattore aiuterà però Pip ad accarezzare ancora di più l’idea di un riscatto sociale che gli permetta di sognare una vita insieme a Estella.
Il primo episodio di Great Expectations rivela, fin dal primo minuto, un’estrema cura nei dettagli e nella scenografia dell’ambientazione, immersa in toni gelidi e freddi che riportano subito alle atmosfere così suggestive e inglesi dei romanzi di Dickens. La storia coinvolge da molti punti di vista, grazie ad una performance ottima della Anderson nei panni di un personaggio originale e affascinante che ricorda un po’ il fantasma di Norma Desmond in Viale del Tramonto. Cosa nasconde questa donna sola, trascurata, pallida e dagli occhi che denunciano un’estrema sofferenza e delusione con una punta di malvagità? Il primo episodio accresce la curiosità su quello che accadrà dopo e mantiene un ritmo dinamico che alterna dialoghi intriganti ad inquadrature misteriose e spettrali.