Seduto dietro la macchina da presa o impegnato nella produzione, J.J. Abrams ormai è diventato una garanzia di qualità quando si porta sullo schermo un thriller contaminato dalla fantascienza in un modo del tutto originale e creativo. Il 28 Aprile arriva nelle sale italiane 10 Cloverfield Lane, diretto da Dan Trachtenberg e prodotto dalla Bad Robot del regista di Star Wars: Il Risveglio della Forza. Sono girate molte voci intorno al possibile collegamento di questo film con il Cloverfield del 2008 diretto da Matt Reeves, tuttavia possiamo sicuramente affermare che non si tratta di un sequel ma di una nuova avventura con una natura e uno stile completamente diversi, ed una lontana comune impronta assolutamente trascurabile.
Dopo essere stata coinvolta in un incidente stradale, una ragazza interpretata da Mary Elizabeth Winstead si ritrova in un misterioso rifugio insieme a due uomini, uno dei quali sostiene di averle salvato la vita. Alla ragazza viene detto che il mondo esterno è ormai invivibile a causa di un attacco chimico-batteriologico, ma lei non riesce a credere a questa versione e tenta comunque la fuga più volte. Quale sarà la verità? Il regista si gioca magistralmente la carta del dubbio, realizzando un thriller serrato e dinamico che coinvolge lo spettatore dall’inizio alla fine, senza scadere in situazioni inverosimili o ridicole. La tensione si alimenta delle relazioni tra i personaggi principali grazie ad una sceneggiatura capillare e attenta ai dettagli. John Goodman si rivela un’ottima presenza enigmatica ed inquietante, che funziona perfettamente come antagonista della Winstead, molto convincente nei panni di una ragazza tosta e determinata, che non crede facilmente alle storie che le vengono raccontate. 10 Cloverfield Lane è un thriller sci-fi misterioso ed intrigante che tiene incollati allo schermo senza perdersi in pause inutili o in effetti speciali eccessivi. Un cinefilo potrebbe ritrovare molti riferimenti alla cinematografia più nota: si avverte l’atmosfera di un noir come Notorious di Alfred Hitchcock per l’illusione della fiducia tra i protagonisti, l’idea di una fantascienza particolare e ambiziosa come Super 8 di J.J. Abrams, o l’ansia e l’imprevedibilità verso l’esterno del più recente Room di Lenny Abrahamson. Insomma un mix esplosivo nelle mani giuste, lontano dallo stile mockumentary di Cloverfield ma convincente ed emozionante per circa due ore di puro intrattenimento. Una rivisitazione creativa del film apocalittico incontra il classico thriller riuscito unendo adrenalina e sentimento. Da non perdere!