Attack the Block, la recensione

 

 

È stato presentato in occasione della 29° edizione del Torino Film Festival il primo interessante lungometraggio di Joe Cornish: Attack the Block. Interpretato da un gruppo di giovani esordienti, il film racconta la fantastica storia di una gang londinese alle prese con una efferata lotta contro una invasione aliena. Dopo aver derubato la giovane Sam (Jodie Whittaker), il capo del block Moses (John Boyega) riesce ad uccidere una delle misteriose e oscure creature scese dallo spazio, dando inizio ad una vera propria invasione aliena. A supportare il giovane Moses ci saranno la sua intrepida gang e Sam, decisa a stare dalla parte del criminale pur di far cessare la venuta degli invasori alieni. Tra pistole ad “acqua” infuocate, musica hip hop, spade da samurai e fantastiche esplosioni i giovani ragazzi della gang daranno filo da torcere agli alieni, dimostrando chi sono gli unici ed indiscussi padroni del block.
Posto esattamente a metà strada tra la genialità irriverente e inaspettata di Kick Ass, un teen movie ironico e un alien movie, Attack the Block si presenta come una delle sorprese della 29° edizione del Torino Film Festival divertendo e incantando il pubblico in sala, letteralmente basito di fronte alla innovatività della storia. Joe Cornish, brillante sceneggiatore di grandi successi cinematografici quali Le avventure di Tintin: il segreto dell’Unicorno o l’imminente Ant-Man, realizza un primo lungometraggio a dir poco eccellente, ricco di patinate riprese, discreti effetti speciali e grandi emozioni, a dispetto di un budget particolarmente esiguo.

Supportato da un cast di giovani esordienti, Cornish sviluppa attraverso una impeccabile sceneggiatura una divertente e inusuale satira sulla società attuale, sempre troppo preoccupata dei problemi degli altri paesi a dispetto del caos e del disordine interno di ogni città. Londra, metropoli cosmopolita e dinamica, appare allo spettatore sotto un’altra luce, la luce della criminalità e dei block, piccoli quartieri gestiti da ragazzini senza futuro destinati dalla nascita a rubare e ad essere criminali. John Boyega, a dir poco perfetto nei panni del giovane bullo dal grande cuore Moses, cattura l’attenzione dello spettatore grazie alle innumerevoli sfaccettature del suo personaggio, rese ancora più avvincenti ed irresistibili dalle esilaranti battute degli altri membri della gang.

Tra i pochissimi difetti di questo piccolo grande film, destinato sicuramente a divenire un cult di genere, vi è solo una leggera ripetitività che a lungo andare può stancare lo spettatore, ma nonostante questo, Cornish riesce sempre a ricatturare l’attenzione del pubblico in sala attraverso discreti effetti slasher, battute a dir poco esilaranti e piccoli colpi di scena decisamente irresistibili. Le creature aliene, pur essendo semplicemente abbozzate, hanno un grande fascino, ricordando le misteriose entità di vecchi giochi per console quali Another World di Eric Chahi, uno dei primi videogame platform realizzati dalla storia e dall’appeal molto simili al film di Cornish. In conclusione a rendere questo Attack the Block un piccolo film cult vi è anche la memorabile scena finale che supportata da una straordinaria colonna sonora e da ottimi effetti speciali, contribuisce a portare il film sullo stesso livello tecnico di grandi blockbuster quali Transformers o Cloverfield, dimostrando ancora una volta che usando bene gli effetti speciali si possono creare scene memorabili anche a fronte di un bugdet ridotto.
Cornish, sulla stessa scia dei geniali Edgar Wright e Simon Pegg, realizza un film a piccolo budget divertente e innovativo, regalando agli spettatori di questa 29° edizione del Torino Film Festival una boccata di puro divertimento e grandi emozioni.