Tanti celebri autori cinematografici come Aaron Sorkin, Sam Raimi e Sam Mendes hanno messo il loro talento al servizio di grandi show televisivi. L’ultimo ma non per importanza è Jason Reitman, il regista di splendidi film indipendenti come Juno e Tra le nuvole e ora il produttore, creatore e regista di Casual, un interessante show che racconta la storia di Valerie (Michaela Watkins), una brillante psicoterapeuta che, in seguito all’improvvisa fine del suo matrimonio, si trova a convivere con Alex (Tommy Dewey), l’irriverente e problematico fratello. I due analizzano le persone che incontrano con ironia e cinismo, sempre uniti in nome dell’immancabile pessimismo che contraddistingue il loro approccio alla vita. Nonostante questo cercano di incontrare l’anima gemella e fanno da genitori a Laura (Tara Lynne Barr), una sedicenne ben più matura di loro, ma come è facile immaginare il risultato è in entrambi i casi disastroso.
Quando Casual inizia è impossibile non sentire l’eco di Diablo Cody. Un po’ perché Jason Reitman e Diablo Cody hanno debuttato insieme con l’indimenticabile Juno; un po’ perché gli anti-eroi, l’umorismo sopra le righe e le situazioni sospese tra il paradosso e la realtà sono la cifra stilistica dell’autrice premio Oscar nel 2011 con il film di Ellen Page. Eppure Casual non è scritto dalla Cody ma da Zander Lehmann, Harris Danow e Sheila Callaghan; tre sceneggiatori che, replicando lo stile autoriale della autrice di Jennifer’s Body, hanno affascinato Jason Reitman, un brillante regista che ovviamente dietro la macchina da presa di Casual si è subito sentito a casa: Sono rimasto colpito dal successo degli show televisivi negli ultimi dieci anni – ha dichiarato Jason Reitman in occasione della nona edizione del Roma Fiction Fest – ho trovato tanti elementi cinematografici in serie tv come Breaking Bad e Fargo. Quando ho letto la sceneggiatura ho capito subito che opera avrei voluto sviluppare. Dopotutto non c’è molta differenza tra realizzare un film o uno show televisivo. Un motivo per cui chi ama il cinema di Reitman troverà in Casual molti degli elementi contraddistintivi delle sua breve ma intensa filmografia, dallo spirito indipendente ai personaggi provocatori e dissacranti: Prima la tv era divisa per generi – ha continuato Reitman – ora non lo è più. La serie ha lo stesso approccio dei film indipendenti. Inoltre adoro i personaggi che dicono cose sopra le righe. Gli eroi dei miei film sono strani e provocatori, come i personaggi di Casual. La serie, composta da dieci episodi e rinnovata già per una seconda stagione, è un opera intelligente, ironica e divertente che porta in tv l’efficace stile cinematografico di Jason Reitman; uno di quei “figli di” da tenere d’occhio perché che si tratti di un’opera cinematografica o televisiva il successo è quasi sempre assicurato.
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