Il 14 settembre 2017 la motosega di Leatherface tornerà a mietere vittime nell’atteso prequel di Non aprite quella porta di Tobe Hooper. Diretto da Alexandre Bustillo e Julien Maury, i folli registi del violento À l’intérieur, e interpretato da Stephen Dorff, Lili Taylor, Finn Jones e Sam Strike, Leatherface si distacca dai vari sequel e reboot prodotti dal 1974 a oggi.
Rinchiuso in un ospedale psichiatrico, il giovane Faccia di Cuoio evade insieme a tre compagni di cella. La fuga dei quattro maniaci rivelerà, tra poliziotti squilibrati e serial killer tormentati, come e perché Jackson Sawyer diventerà il feroce assassino seriale di Non aprite quella porta.
Oltre all’iconico rombo della motosega di Leatherface, che cosa è lecito aspettarsi dal ritorno di una delle più amate icone horror? In attesa di scoprirlo sul grande schermo, ecco cinque novità che potrebbe regalarci l’ambizioso Leatherface firmato da Alexandre Bustillo e Julien Maury:
5. Gioventù bruciata
Dopo il successo della saga di Hunger Games, Sam Strike assolve l’arduo compito di dare un volto al terrorizzante Leatherface. Un’icona horror che, seguendo la scia dei misteriosi Michael Myers e Jason Voorhees, nasconde il viso indossando la pelle dei malcapitati di turno. Scavando nelle origini di Leatherface, Bustillo e Maury rappresentano (finalmente!) l’adolescenza di Jackson Sawyer. E non parliamo di un finto prequel come il Non aprite quella porta di Jonathan Liebesman ma di un vero prologo della storia che tutti conosciamo.
Sam Strike incarnerà un teenager rinchiuso in un ospedale psichiatrico dopo un lungo passato di incubi e tormenti. Ma quali incubi e quali tormenti Bustillo e Maury decideranno di svelarci?
4. Hartman Vs. Leatherface
Nei vari capitoli del franchise di Non aprite quella porta ritroviamo un gruppo di sciocchi teenager assediati dal temibile Faccia di Cuoio. Un cliché che Julien Maury e Alexandre Bustillo ribaltano in Leatherface, un horror in cui il confine tra i buoni e i cattivi non è così marcato.
Dopo il terrificante sceriffo Hoyt di R. Lee Ermey, Stephen Dorff incarna l’agente Hal Hartman. Un Texas Ranger disposto a tutto per dare filo da torcere a Jackson Sawyer e alla sua cruenta famiglia. Riuscirà ad avere la meglio o finirà macellato come una delle tante vittime di Leatherface?
3. Una famiglia quasi perfetta
Come ogni icona horror che si rispetti, Leatherface ha un passato turbolento. Se Jason Voorhees teme la madre e Freddy Krueger evita le fiamme, Faccia di Cuoio vive con una famiglia tutt’altro che perfetta. L’abbiamo conosciuta nel classico di Tobe Hooper ma l’abbiamo persa di vista nei successivi sequel e remake. Ragion per cui Alexandre Bustillo e Julien Maury potrebbero raccontare le origini di Leatherface attraverso la genesi della sua famiglia.
Che cosa spinge due genitori a regalare una motosega a un bambino di dieci anni? E soprattutto perché i Sawyer si nutrono di carne umana?
2. Un fiume di sangue
Chi ha visto À l’intérieur sa bene che Alexandre Bustillo e Julien Maury costruiscono sequenze per stomaci forti. Un trionfo di gore che pochi autori hanno il coraggio di sviluppare in un genere spesso snaturato dalla censura.
Incrociando le dita che non abbia subito tagli, il film di Bustillo e Maury potrebbe regalare alcune delle sequenze più terrorizzanti del cinema di genere. Riusciremo a vedere un horror all’altezza dei cult del passato?
1. L’inizio di un franchise
I remake di Nightmare e Venerdì 13, nonostante il discreto successo al box office, hanno bloccato le saghe sul nascere. Questo perché riportare in scena le principali icone horror è tanto affascinante quanto rischioso!
Il franchise di Non aprite quella porta, dopo tre sequel ufficiali, un remake, un prequel e un reboot, continua a produrre capitoli senza sosta. Quarantatré anni di orrori che assumono una direzione nuova grazie al contributo di Alexandre Bustillo e Julien Maury che, se lasciati a briglia sciolta, hanno il talento per rivoluzionare il franchise di Tobe Hooper.
Leatherface costituirà il prologo o l’epilogo di Faccia di Cuoio? Lo scopriremo il 14 settembre 2017 quando la motosega di Jackson Sawyer echeggerà come nell’intramontabile classico di Tobe Hooper.