In sala da mercoledì 28 febbraio 2024, Dune – Parte II riporta sulla scena la maestria di Denis Villeneuve, messa al servizio dell’omonimo capolavoro di Frank Herbert. Qui la nostra recensione.
A distanza di un paio d’anni dal primo capitolo (presentato alla Mostra del Cinema di Venezia), Dune – Parte II riprende le vicende di Paul Atreides, a cui presta il volto Timothée Chalamet. Al suo fianco, un parterre attoriale a dir poco spettacolare: da Zendaya, vera e propria stella di questo sequel, a Florence Pugh, da Austin Butler (reduce dal successo di Elvis) a Javier Bardem, da Josh Brolin a Rebecca Ferguson.
Se il cast rappresenta, senza alcun dubbio, uno degli elementi di maggior interesse nei confronti del progetto, non si può tralasciarne la portata da un punto di vista produttivo, prima che del puro e semplice intrattenimento. L’impianto scenico del Dune di Denis Villeneuve è qualcosa di eccezionale, capace di integrare alla perfezione effetti speciali e un’idea profonda di realismo.
Ciò che vediamo nel secondo capitolo richiama – dolorosamente – le immagini di guerra che si consumano, ogni giorno, sui nostri schermi. La Guerra Santa, che i protagonisti sono in procinto di combattere, mostra, in tutta la sua crudezza, quali siano le conseguenze di simili decisioni e quanto poco ne valga la pena. La lotta per il potere, per il dominio, per la sottomissione, non ha nulla a che fare con l’idea di Bene.
Ecco allora che il cinema si fa, talvolta inconsapevolemente, portatore di messaggi fondamentali, di voci inascoltate, di esempi da tramandare. Sebbene Dune – Parte II si ponga come un ‘opera di svago e di spettacolo, contiene al suo interno talmente tante suggestioni che sarebbe ingiusto non valutarne il valore anche secondo quella prospettiva.
Dune – Parte II | La trama del sequel firmato da Denis Villeneuve
Dopo la morte del padre (Oscar Isaac), per mano degli Harkonnen, Paul (Chalamet) e la madre, Lady Jessica (Ferguson), si sono uniti ai Fremen nell’attraversamento del deserto di Arrakis. Mentre Paul crede di stringere amicizia con Chani (Zendaya), quest’ultima resta fredda nei suoi confronti, soprattutto a causa della profezia che lo vedrebbe come un nuovo Messia.
A crederci profondamente sono Stilgar (Bardem) e i suoi uomini, che decidono di addestrare Paul affinché possa integrarsi con i Fremen e guidarli verso la liberazione dal giogo dell’imperatore Shaddam IV (Christopher Walken). In realtà Paul trama la vendetta, contro colui che gli ha portato via passato, presente e futuro, ma imparerà a conoscere una nuova realtà e a rendersi conto che forse c’è qualcosa di più importante in ballo.
Un’esperienza sensoriale che definisce un capolavoro
Dune – Parte II
sfrutta, in maniera egregia, tutte le potenzialità dei mezzi espressivi. Il grande schermo appare un elemento imprescindibile per godere appieno del respiro della storia, per apprezzarne i dettagli e sentirsi avvolto da quella atmosfera. La visione diviene, quindi, un’esperienza sensoriale. Le vicende raccontate permettono di attraversare fasi differenti, insieme al percorso compiuto dai protagonisti. Per fare un esempio, la formazione di Paul raggiunge punte di comicità inattese, insieme a momenti di trepidazione e quasi angoscia.
Chiaro quanto sia vincolante l’amore o la curiosità verso il genere di appartenenza. La fantascienza qui rappresentata, a simboleggiare anche spesso stralci di vita quotidiana, ha un ruolo preponderante, che definisce e magnifica la pellicola. Villeneuve sigilla, con questo secondo capitolo, un vero e proprio capolavoro. E chissà che la sua ide aid trilogia non possa davvero veder la luce nei prossimi anni.