La serie Avetrana – Qui non è Hollywood doveva uscire il 25 Ottobre su Disney+ invece è stata sospesa provvisoriamente. Ecco cosa è successo nel dettaglio.
Era inevitabile che la serie sul delitto di Avetrana in uscita su Disney+ suscitasse polemiche, ma alla vigilia dell’uscita in streaming è capitato l’imprevisto decisivo. Il Tribunale civile di Taranto ha sospeso Avetrana – Qui non è Hollywood accogliendo l’esposto del sindaco del paese pugliese che aveva sottolineato il suo dissenso.
Pippo Mezzapesa, regista e sceneggiatore, aveva presentato la serie insieme al cast pochi giorni fa alla Festa del Cinema di Roma 2024 e oggi l’amara notizia che ha sconvolto i piani della distribuzione. Che fine farà Avetrana – Qui non è Hollywood? Intanto ripercorriamo cosa è successo esattamente e qual è il problema principale che ha scatenato tutto.
Avetrana – Qui non è Hollywood sospesa: cosa è successo
Nella video news qui sotto i nostri redattori Lorenzo Usai e Letizia Rogolino del canale YouTube MADROG svelano i motivi che hanno spinto il sindaco di Avetrana a chiedere la sospensione di questo prodotto televisivo che vuole raccontare il famoso caso di cronaca nera che ha avuto un fortissimo impatto mediatico in Italia.
Come si sottolinea nel video, pertanto, il motivo principale è il titolo scelto per questa serie suddivisa in quattro episodi della durata di un’ora ciascuno. Il 5 Novembre ci sarà l’udienza per capire come procedere. La produzione cambierà la denominazione per provare a portare finalmente sul piccolo schermo questo prodotto?
La serie sul caso Sarah Scazzi
Avetrana – Qui non è Hollywood
prova a ricostruire quanto accaduto nel piccolo paese della Puglia quel tragico pomeriggio assolato che ha stravolto la vita di una intera comunità. Michele Misseri è finito in carcere per 8 anni ed è uscito da poco, mentre Sabrina Misseri e la madre Cosima sono ancora detenute con ergastolo.
La verità nel dettaglio non si potrà mai sapere, ma Mezzapesa fa un ritratto abbastanza realistico e completo dei fatti e dei personaggi coinvolti, invitando il pubblico a farsi una propria idea, a dare una propria interpretazione.