This time next year apre brillantemente le danze alle romcom natalizie

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Sophie Cookson e Lucien Lavinscount (Foto: Notorius Pictures) – Newscinema.it

This time next year apre splendidamente la stagione natalizia, proponendo una perfetta coppia in sintonia, che ha i volti di Sophie Cookson (Kingsman – Secret Service) e Lucien Laviscount (Emily in Paris).

This time next year apre brillantemente le danze alle romcom natalizie
3.5 Punteggio
Regia
Sceneggiatura
Cast
Colonna Sonora

Distribuito da Notorius Pictures, dal 14 novembre nelle sale italiane, This time next year è la classica romcom che piace tanto ai cultori del genere e che prolifera in alcuni periodi dell’anno, come per esempio quello natalizio. In cabina di regia troviamo Nick Moore, poco noto da noi ma con un’esperienza non indifferente nel montaggio – Notting Hill Bridget Jones’ Baby ne sono solo un esempio – che confeziona un’opera godibile e fresca, con una splendida coppia di protagonisti (in ascesa).

Se Lucien Laviscount non ha bisogno di grandi presentazioni, essendosi fatto notare prima nella serie Snatch (al fianco di Luke Pasqualino e Rupert Grint) e poi nel fenomeno Emily in Paris, dove dà del filo da torcere all’affascinante Lucas Bravo, la vera sorpresa è la giovane Sophie Cookson. L’attrice britannica, classe 1990, ha fatto il suo debutto in Kingsman – Secret Service e partecipato alla sfortunata serie Gypsy, ma ancora non ha trovato il suo trampolino di lancio. E chissà che non possa esserlo questo…

This time next year: la trama del film

Minnie Cooper

(Cookson) si prepara a festeggiare il Capodanno in compagnia del fidanzato Greg (Will Hislop), sebbene sappia che, come ogni anno, la sfortuna si accanirà su di lei, impedendole di godersi la serata e il seguente giorno del compleanno. A condividere con lei questa importante data, Quinn Hamilton (Lavinscount) è ospite della stessa festa. Per una serie di imprevisti, i due si incontreranno proprio sul finale, o meglio il giorno del loro compleanno: rimasta chiusa dentro il bagno, Minnie verrà “salvata” da Quinn.

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Una scena di This time next year (Foto: Notorius Pictures) – Newscinema.it

Comincia così un rapporto di amicizia alquanto particolare, dal momento in cui i due scoprono di aver condiviso più della sola data di nascita. Le rispettive mamme, infatti, hanno trascorso il periodo del travaglio insieme, nella medesima stanza di ospedale, facendosi forza l’un l’altra. Man mano che le cose vanno avanti e si conoscono sempre di più, Minnie e Quinn cominciano a provare sentimenti differenti, che complicano la faccenda.

Abbasso la sfortuna, viva l’amore

Tratto dall’omonimo bestseller di Sophie Cousens – alla quale si deve l’adattamento cinematografico – This time next year possiede due grandi punti di forza: la freschezza delle migliori commedie romantiche e l’ironia classica del cinema britannico. I due elementi, ben integrati e combinati, danno vita a un’opera decisamente godibile, che sfrutta i canoni del genere senza mai banalizzarli o sminuirli. Minnie e Quinn appartengono alla generazione dei trentenni di oggi, consapevoli di dover trovare la loro strada ma anche desiderosi di vivere quella spensieratezza tipica della giovane età.

Entrambi hanno un passato un po’ ingombrante, chi per un motivo e chi per un altro, che li ha appesantiti e con cui convivono sin dall’infanzia. Cionostante conoscono il valore di un’amicizia e di una risata, l’importanza di prendere le cose con filosofia e di fare i conti con quello che comunemente chiamiamo destino.

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Una scena di This time next year (Foto: Notorius Pictures) – Newscinema.it

E proprio il destino li fa incontrare, come nelle migliori storie d’amore, complice di un piano che ancora nessuno conosce o immagina. La bellezza di This time next year sta, quindi, nel giocare con elementi più o meno prevedibili, ma anche nel ribaltare talvolta le aspettative.

Se interessante risulta il discorso sulla sfortuna e su come le credenze popolari riescano realmente a condizionare le vite delle persone, eccezionale è la sintonia tra la Cookson e Lavinscount.  Brillanti e autoironici al punto giusto, i due riescono a dare spessore ai rispettivi personaggi con semplicità e fascino.

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