If I Had Legs I’d Kick You con Rose Byrne alla Berlinale 75: nessuno aiuta nessuno, tutti falliscono

If I Had Legs I'd Kick You
If I Had Legs I'd Kick You (Foto: Ufficio stampa) - Newscinema.it

Presentato all’edizione 75 della kermesse berlinese, If I Had Legs I’d Kick You è un film che sceglie di viaggiare su toni spesso leggeri pur veicolando morali forti.

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3.5 Punteggio
Regia
Sceneggiatura
Cast
Colonna Sonora

Il nuovo film della regista americana Mary Bronstein, che qui veste anche i panni di sceneggiatrice, si rivela essere un intenso viaggio in cui l’abbandono è parte integrante. Spesso astratto e visionario, If I Had Legs I’d Kick You prende una donna e la investe di problemi sempre più pressanti fino a farla esaurire. Lo fa con una scrittura molto acuta e metaforica ma non solo, utilizza infatti anche escamotage visivi che rendano istintivamente l’idea di oppressione.

Rimane però un dubbio molto visibile in superficie, il titolo. Perché chiamarlo If I Had Legs I’d Kick You? Beh a colmare questa ambiguità ha pensato la regista Mary Bronstein in conferenza stampa, dichiarando molto sinceramente che le piaceva ancor prima di scrivere il film e ha deciso di utilizzarlo a prescindere dal prodotto che sarebbe venuto fuori.

Scelta di sicuro insolita ma trasformata presto in qualcosa di adattabile al film, in quanto ha raccontato la Bronstein che il detto americano si riferisce a chi è bloccato in una situazione e non riesce a reagire, proprio come la protagonista Linda.

Di cosa partla If I Had Legs I’d Kick You?

Rose Byrne

si cala nei panni di Linda, una donna col marito totalmente assente che lavora come psicologa ed è madre di una bimba. Linda deve occuparsi di tutto e tutti, dai problemi di salute della figlia a una paziente scomparsa fino addirittura al soffitto della camera da letto che un giorno crolla letteralmente, inondando di acqua e macerie la casa.

Provando ad affrontare i problemi che si sommano sempre più e le crisi automatiche conseguenti, si trasferisce in un motel con la sua giovane figlia mentre cerca di capire come tamponare i buchi della sua vita senza cadere in esaurimento totale.

Rose Byrne in conferenza stampa alla Berlinale 75
Rose Byrne in conferenza stampa alla Berlinale 75 (Foto: Lorenzo Usai) – Newscinema.it

Rose Byrne ha raggiunto un nuovo livello

Linda, la protagonista di If I Had Legs I’d Kick You è una donna che procede ogni giorno quasi a inerzia ma non senza conseguenze. Cerca infatti di reprimere le pressioni della routine tuffandosi in droghe, cibo e alcol o urlando dentro i cuscini in solitaria, così da apparire al mondo presentabile. Questa altalena di emozioni però, non è di certo la strada verso la luce e ben presto se ne accorgerà.

Rose Byrne è strepitosa in questo e un po’ come accadeva nella serie Physical di AppleTv+, veste i panni di un’assoluta protagonista in una realtà troppo scomoda. Il fisico pian piano si consuma (lo avvertiamo grazie al grandioso lavoro di make-up), psicologicamente è devastata e gli ostacoli che le si pongono davanti sembrano sempre più insormontabili.

“Un ruolo denso, ricco, complesso. La sceneggiatura è stata una vera sfida per me, mi ha spinta verso un nuovo livello di performance” ha raccontato la Byrne in conferenza. E tutto ciò è estremamente vero. Pur avendoci sempre abituati ad interpretazioni esemplari, in questo nuovo progetto l’attrice sigilla una prova da premio Oscar.

Rose Byrne e la regista Mary Bronstein sul red carpet della Berlinale 75
Rose Byrne e la regista Mary Bronstein sul red carpet della Berlinale 75 (Foto: Ufficio stampa) – Newscinema.it

Un concetto supportato dalla regia

La devastazione emotiva dell’impotenza, come la stretta dell’ansia oppressiva, sono due elementi che in If I Had Legs I’d Kick You emergono chiaramente. La protagonista percorre un processo all’apparenza edificante ma tutto sommato davvero poco propositivo.

La condotta non ottimale che segue, di certo non la aiuta ad affrontare con lucidità gli ostacoli che la vita le pone davanti e noi questa totale trasparenza involutiva, la avvertiamo tutta. Non siamo più spettatori ma diventiamo protagonisti. In 113 minuti vedremo palesemente che l’altalena di umorismo e serietà ci sta portando verso un turbinio ansiogeno.

E la regia in questo è pienamente a servizio del concetto da veicolare, tanto che fin dal primo momento sceglie di stringere con primissimi piani costanti o frame poco più aperti, tiene celati fino all’ultimo alcuni personaggi, ci strattona dicendoci solo ciò che vuole.

If I Had Legs I’d Kick You è senza ombra di dubbio un progetto ambizioso che mira a una morale solida, spingendoti ad assaporarla da dentro e non solo a guardarla da fuori.

By Lorenzo Usai

Contraddistinto da una passione cinefila quasi maniacale, cresciuta in me come una vocazione, cerco ogni giorno che passa di scoprire sempre di più, farmi esperienza, parlare e scrivere di questo magico mondo. Fin da piccolo sono sempre rimasto incantato dal cinema, la sala, l’enorme schermo davanti a me e tutte le storie che mi portano dentro ad infiniti mondi, vivendo esperienze come in prima persona. Insomma i film emozionano, insegnano, confortano, incoraggiano, divertono, sono una potenza reale e concreta, per me non sono un passatempo ma un vero stile di vita.

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