Michel Gondry, geniale regista di film come Eternal Sunshine of the Spotless Mind, Mood Indigo e Be Kind Rewind, torna alle sue origini, ovvero al cinema di animazione, con uno splendido film in stop-motion dedicato alla figlia. Lo abbiamo intervistato alla Berlinale.
È tornato Michel Gondry. E lo ha fatto in grande stile alla 75esima edizione della Berlinale, presentando il suo ultimo film in stop-motion: Maya, give me a title. Un film che è un manifesto commovente di quella poetica del “do it yourself” che da sempre ha contraddistinto la filmografia del regista.
Un film che ha l’ambizione di farne nascere altri, stimolando in chi guarda la voglia di cimentarsi con il cinema d’animazione fai-da-te. È quello che Gondry ha sempre fatto con la sua arte, ma ancora più pragmaticamente creando L’Usine de films amateurs e promuovendo la possibilità di fare cinema anche nelle periferie e nei posti dove è più difficile che la creatività fiorisca se non adeguatamente stimolata.
Video intervista a Michel Gondry
Maya, give me a title
nasce dai piccoli cortometraggi realizzati per gioco dallo stesso Gondry per sua figlia Maya, ma finisce per dirci qualcosa di decisamente più grande e universale, riflettendo ancora una volta sulla necessità di un autore di condividere ciò che fa per relazionarsi, confrontarsi, ispirarsi, indagare e comprendere se stesso.
Lo abbiamo incontrato per questa video-intervista.
Speriamo vi sia piaciuta, commentate il video dicendoci la vostra sulle sue riflessioni e fateci sapere se vi piace il suo cinema e un film in particolare vi ha colpito nel corso degli anni. Se mi lasci ti cancello è uno dei suoi maggiori successi che ha conquistato il pubblico a livello internazionale, ma la sua creatività sembra non avere confini. Incontrarlo alla Berlinale 2025 è stato un onore e un’esperienza che sicuramente ci ha lasciato qualcosa di prezioso e di artisticamente unico.