Martyrs, un horror crudo ed estremo

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Amate il cinema horror ma non trovate mai qualcosa in grado di solleticare le vostre paure più profonde? Fremete per un film di paura estremo e senza filtri? Avete intenzione di visionare un film in cui la sfida maggiore è proprio quella di riuscire a guardarlo fino alla fine?

Qualora la vostra sete di horror non sia stata completamente soddisfatta dal brutale L’intérieur non perdete l’occasione di vedere un altro horror difficile da guardare fino alla fine: Martyrs. Scritto e diretto da Pascal Laugier e interpretato da Morjana Alaoui, Mylène Jampanoi e Catherine Bégin Martyrs racconta la storia di Lucie, una bambina scomparsa da un anno, improvvisamente ritrovata ferita e sconvolta su un ciglio di una strada. La ragazzina (seviziata e torturata da un gruppo di sconosciuti) era riuscita a sfuggire alle grinfie dei suoi persecutori, rimanendo però  fortemente scossa da terribili visioni che la costringevano ad auto lesionarsi. Quindici anni dopo Lucie è diventata una giovane donna e accompagnata dalla sua migliore amica Anna decide di fare giustizia delle persone che la torturarono in passato. Purtroppo uccidendo i responsabili delle sue sofferenze Lucie elimina solo una piccola parte di un enorme progetto volto a martirizzare gli esseri umani per scoprire l’essenza della vita dopo la morte. Riuscirà a scampare agli incubi del suo passato? E soprattutto Anna riuscirà a non essere coinvolta nella spirale di morte innescata da Lucie?

Dopo il mediocre Saint Ange Pascal Laugier realizza uno degli horror più estremi della storia del cinema (tanto da far vietare il film ai minori di 18 anni in Francia) unendo una trama elaborata e imprevedibile, una ampia dose di splatter mai gratuita ma sempre funzionale ad ogni singola scena e un finale tanto intelligente da lasciare l’amaro in bocca. Laddove L’intérieur colpiva per l’insostenibile eccesso di alcune scene Martyrs spiazza proprio per l’imprevedibilità della narrazione seguita (ribadita da Laugier anche nel sottovalutato The Tall Man), perennemente oscillante tra un film drammatico, un torture porn e un’opera di cinema riflessivo francese. Per questo e per altri motivi Martyrs può essere considerato a ragion di diritto uno degli horror più interessanti degli ultimi dieci anni.

By Carlo Andriani

Segnato da un amore incondizionato per la settima arte, cresciuto a pane e cinema e sopravvissuto ai Festival Internazionali di Venezia, Berlino e Cannes. Sono sufficienti poche parole per classificare il mio lavoro, diviso tra l’attenta redazione di approfondimenti su cinema, tv e musica e interviste a grandi personalità come Robert Downey Jr., Hugh Laurie, Tom Hiddleston e tanti altri.

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