Jamie-Bell-and-Chris-Evans-in-Snowpiercer-2013-Movie-Image1
Jamie-Bell-and-Chris-Evans-in-Snowpiercer-2013-Movie-Image1

Dopo la presentazione in anteprima alla scorsa edizione del Festival Internazionale del Film di Roma, il 27 Febbraio arriva nelle sale italiane Snowpiercer, l’avvincente film di fantascienza ispirato al fumetto Transperceneige e diretto dal regista coreano Joon Ho Bong (The Host, Mother, Memories of Murder).

snowpiercerUtilizzando la graphic novel originale come canovaccio, è nata l’idea centrale del film, ambientato nel futuro, quando il mondo vive una nuova Era Glaciale che dura da 17 anni e gli unici esseri umani sopravvissuti si sono rifugiati a bordo dello Snowpiercer, un treno molto sofisticato e resistente, dotato di un motore immortale. Come nel mondo di oggi, anche sul treno, vi è una divisione in base alle classi sociali dei diversi individui e, la sezione di coda rappresenta i bassifondi e i sobborghi dove vivono i poveri in condizioni pessime. Curtis (Chris Evans) diventa il giovane leader che guida la rivolta della sezione di coda, non più disposta a soffrire e sottomettersi al Sig. Wilford, ma pronta a combattere e raggiungere la testa del treno per una nuova vita.

Il cinema coreano si unisce ad un cast internazionale di grandi professionisti per realizzare un film di fantascienza, coinvolgente e spettacolare, con una fotografia accattivante e moderna e una forte componente thriller. Chris Evans è affiancato dal celebre John Hurt, da una irriconoscibile Tilda Swinton, dal giovane Jamie Bell e dalle star orientali Song Kan-ho e Ko Asung, tutti a bordo di un’avventura elettrizzante che segue un ritmo narrativo inarrestabile e dinamico, per il quale è difficile annoiarsi o avere un calo di attenzione.

 

snowpiercer-john-hurt-octavia-spencer-chris-evans

La sceneggiatura pecca forse di qualche scena inverosimile o poco comprensibile al fine della storia, e si avverte la sensazione che qualche pagina poteva essere eliminata, ma nel complesso i dialoghi sono ben strutturati e l’effetto sorpresa è sempre vivo, dall’inizio alla fine. Joon Ho Bong ci porta a bordo di questo treno freddo e metallico, a bordo del quale il valore della vita umana è valutato esclusivamente in base alla razionalità, senza preoccuparsi del sentimento, delle relazioni, dell’umanità. Il gruppo di risorse scelte decide di intraprendere un viaggio ricco di pericoli e minacce, attraversando i vari vagoni, ognuno con il suo scenario e la sua funzione, e la rivolta dei più deboli si consuma velocemente , in corsa tra i ghiacci, unendo la spettacolarità americana degli effetti visivi, e la poesia del cinema orientale. Unica nota stonata è il finale, che lascia perplessi e in preda ad alcune domande legittime che non trovano una risposta plausibile. Il regista è stato investito da una nota drammatica e distruttiva che soddisfa dal punto di vista scenografico, ma lascia un po’ l’amaro in bocca per quanto riguarda il cuore della storia e del film.

TRAILER

GALLERY

[flagallery gid=140]

By Letizia Rogolino

Il cinema e la scrittura sono le compagne di viaggio di cui non posso fare a meno. Quando sono in sala, si spengono le luci e il proiettore inizia a girare, sono nella mia dimensione :)! Discepola dell' indimenticabile Nora Ephron, tra i miei registi preferiti posso menzionare Steven Spielberg, Tim Burton, Ferzan Ozpetek, Quentin Tarantino, Hitchcock e Robert Zemeckis. Oltre il cinema, l'altra mia droga? Le serie tv, lo ammetto!

Related Post