Hope
, del 55enne regista coreano Joon-Ik Lee, ha vinto il primo premio della 44esima edizione del Giffoni Experience nella categoria +18. Il film, tratto da una storia vera, racconta la storia della piccola Hope, bambina di otto anni, che subisce violenza da un uomo mentre sta andando a scuola. Da quel momento inizia un’odissea per la famiglia e per il papà che fa di tutto per far tornare alla figlia la fiducia negli adulti, travestendosi con gli abiti di un personaggio dei cartoni animati preferito da Hope. “Behavior” del cubano Ernesto Daranas Serrano e “Exit Marrakech” della tedesca Caroline Link sono invece i vincitori rispettivamente delle categorie +13 e +16. “Behavior” segue la storia di Chala, 11 anni, che per guadagnarsi da vivere addestra cani da combattimento; al secondo posto della categoria riservata ai ragazzi dai 13 ai 16 anni si è classificato “Boys” dell’olandese Mischa Kamp. “Exit Marrakech“, sul rapporto tra un diciassettenne e il padre, ha avuto la meglio nella categoria più di 16 anni superando “Han Gong-Ju” del coreano Sujin Lee.
Per quanto riguarda la categoria +18 anni, il secondo posto è andato a “Four corners” del sudafricano Ian Gabriel. La categoria +6 è stata invece vinta dallo spagnolo “Zip&Zap and the marble gang” di Oska Santos, arrivato davanti a “Pudsey the dog” dell’inglese Nick Moore. L’olandese Frans Weisz con “Finn” ha vinto la categoria +10 davanti a “The legend of Longwood” della tedesca Lisa Mulcahy. Per quanto riguarda la categoria Gex Doc, riservata ai documentari, primo premio a “#Chicagogirl” dell’americano Joe Piscatella davanti a “The brain that sings” di Amal Al-Agroobi degli Emirati Arabi. Premiati anche i cortometraggi: “Wombo” del tedesco Daniel Acht (+3), “Sissy” della norvegese Siri Rutlin Harildstad (+6),”Ropes” dello spagnolo Pedro Solis (+10), “Supervenus” del francese Frederic Doazan (+18 animazione), “The nostalgist” dell’italiano Giacomo Cimini (+18 fiction), “Faded Finery” della francese Sonia Gerbeaud (Masterclass).