Anche se il titolo a qualcuno potrebbe ricordare un film muto del 1922 di E. Mason Hopper, Hungry Hearts, presentato alla Mostra Internazionale del Cinema di Venezia, è il nuovo film di Saverio Costanzo con Adam Driver ed Alba Rohrwacher protagonisti di una storia di amore e genitorialità in una New York ruvida e periferica. Mina è una ragazza italiana che vive e lavora a New York e, un giorno come tanti un simpatico imprevisto le fa incontrare Jude, un giovane ingegnere rimasto intrappolato con lei nel bagno di un ristorante cinese. Da quel momento nasce un amore sincero e tenero che li porta ad avere un bambino fuori programma. Mina si convince che si tratti di una creatura speciale e lo cresce secondo un’ossessione di purezza e una dieta vegana eccessiva che blocca lo sviluppo del bambino, accendendo un’intensa preoccupazione in Jude che non sa cosa fare. Tratto dal romanzo Il Bambino Indaco di Marco Franzoso, Hungry Hearts ha commosso ed emozionato il pubblico e la critica del Festival del Cinema di Venezia, per l’interpretazione della coppia protagonista in perfetta sintonia sullo schermo, e per la storia coinvolgente narrata con semplicità e una poetica sospesa.
“Mi ha attratto la drammaturgia e la morbosità della storia. Un anno dopo aver letto il libro mi sono messo a scrivere ed è venuto fuori questo film. Essendo padre è stato catartico dirigerlo. Parla della difficoltà di diventare genitori e lo fa senza esprimere giudizi” ha dichiarato Costanzo in conferenza stampa. Al centro la difficoltà di diventare genitori per la prima volta, quando la vita viene scossa dalla responsabilità e dalla confusione di dover fare la cosa giusta per qualcuno che dipende esclusivamente da te. Il film procede con un ritmo che ipnotizza ed emoziona, tra le immagini che si susseguono in colori ed inquadrature deformate che respirano un cinema del passato e nello stesso tempo portano originalità. La New York che protegge la piccola storia di Jude e Mina, li accoglie all’inizio con caldi tramonti e una dolce ironia di situazioni, per poi diventare fredda sotto la neve che gela l’ambiente e il loro rapporto, che si trasforma sotto l’ombra della follia di Mina e la frustrazione di Jude che non riesce a capire cosa fare per aiutare suo figlio. “Ho ambientato il film a New York per rendere il senso di isolamento di Mina. New York è una città complicata, una città che non si dimentica e con cui io stesso ho avuto un rapporto in passato. Il personaggio di Adam è un padre che collabora, ormai non ci sono più ruoli separati nelle famiglie dove l’uomo lavora e la donna resta a casa. Gli uomini partecipano attivamente alla vita familiare. Lavorare con Adam è stato fantastico. Lo avevo visto in Girls e volevo proprio lui. Ha una recitazione molto autentica ed è stata una grande fortuna averlo per le quattro settimane di riprese” ha detto il regista.
“Il mio personaggio si trova a confrontarsi con la nascita del primo figlio. E nonostante agisca con le migliori intenzioni, perché è spinta dall’amore, arriva a sbagliare. E’ interessante che agendo nel bene arrivi a fare male” ha spiegato Alba Rohrwacher durante l’incontro con la stampa, aggiungendo due parole sulla sua collaborazione con Driver che prossimamente vedremo nell’attesissimo Star Wars: Episodio VII: “Con Adam il lavoro è stato facile, abbiamo fatto due letture e ci siamo buttati in questa avventura, breve ma intensa. Difficile ovviamente, ma tutte le difficoltà le superavamo e ci rendevano più forti. Inoltre con Adam c’è stata subito una grande sintonia che nonostante le poche prove ci ha permesso di lavorare bene e sperimentare”. Hungry Hearts è un film autentico, fortemente legato al mondo reale, ma contaminato da una poesia e una malinconia che lo rendono speciale. E’ difficile per lo spettatore dubitare del rapporto tra Mina e Jude, anche quando le cose prendono una piega sbagliata, perché il regista lo accompagna, mostrando la progressione di un sentimento intaccato dalla malattia e dalla consapevolezza di non potercela fare senza un aiuto. Un film che ti scalda il cuore, unendo un’anima romantica ad uno stile di ripresa e una suspance noir e thriller, che conquistano e raggiungono l’equilibrio artistico perfetto.