La comunicazione 3.0 del cinema deve essere veloce, mobile e completa. Più di ciarle scritte da critici vanitosi quello che è necessario e dare potere allo spettatore e permettergli di appropriarsi facilmente della comunicazione cinematografica, portando questa nel proprio social media stream, usando la news per il proprio mood. La stessa fruizione cinematografica è costantemente influenzata dall’uso dei social media. Non guardiamo uno schermo solo neanche nella sala cinematografica. Un portale di cinema che non è consapevole di questa rivoluzione multitasking del lettore è un dinosauro del web 1.0 che continuava a simulare le dinamiche del giornale tradizionale. Quest’ultimo con le sue dinamiche editoriali è insostenibile negli spazi tecnologici della comunicazione.
Inoltre lo stesso meccanismo di contributi pubblici non può comportare una castrazione totale delle idee connesse con i media digitali. La Programmazione del web e le modalità di fruizione corrono ad una velocità luminale rispetto agli adeguamenti e alle iniziative promozionali inventate dal legislatore. Senza Social Media il cinema non avrebbe propellente di comunicazione, non potrebbe avvantaggiarsi di quel sistema di creazione di conversazioni che rende l’esistenza di Facebook e di altri Social Network una miniera necessaria per chi produce e pensa media. Il Social Network è la piazza in cui il contenuto si sviluppa, diventa storia personale e si collega alla vita digitale del lettore che è la vera bussola nella produzione globale dei media. FilmRing ha posto questo paletto come filosofia del suo essere: Non una News, ma un post per lo spettatore, un nucleo semplice e diretto e multimediale di informazione che può essere selezionato ed usato con un dito. Oppure può essere espanso e letto e approfondito e ancora una volta usato. FilmRing unisce Pinterest-Twitter e una news room nello stesso luogo, si rivolge a chi ama il cinema e vuole conoscere l’evoluzione costante delle informazioni. FR cresce come un mosaico costantemente, muta nel corso del tempo e non é mai uguale. Il mosaico, in continuo update, è facile da navigare (swipe with one finger), le tessere sono facili da “addare” nel proprio media stream; è un mosaico globale e vivo dove il lettore prende ciò che vuole, ciò che meglio rappresenta il suo status, i suoi gusti. L’informazione è rappresentata non come un totem intoccabile, come “una voce dall’alto”, ma come un nodo utilizzabile, come uno strumento di comunicazione che può diventare personale nella maniera più veloce possibile.
Il progetto nasce da un intuizione di Luca Liggio che diversi anni fa, costruendo il sito di Leb Film, intuì la necessità di offrire un’area di informazione dove le icone rappresentano il contenuto e catturano l’attenzione. Nel management dei contenuti non c’era e non c’è celebrazione ma volontà di utilizzazione del contenuto, offerta di potere; non sottomissione ai media bensì appropriazione degli stessi e loro conseguente trasfrormazione nello spazio sociale personale. Film Ring si pone come uno spazio mutante dove lo stream di informazione proveniente dall’industria cinematografica fluisce come in un film navigabile dal fruitore e utilizzabile dallo stesso; un affresco interattivo del cinema. Ciò che rende autorevole la comunicazione oggi è il potere che è in grado di dare a chi può usarla, più che una direzione editoriale connessa con imperscrutabili movimenti marginali rispetto alla grandezza e al volume degli streams informativi. Al centro di FilmRing c’è il lettore che realizza un engagment con le informazioni e costruisce la sua immagine di cinema nei suoi spazi digitali.