The Disappearance of Eleanor Rigby, la recensione

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Eleanor Rigby morì nella chiesa e fu sepolta insieme al suo nome” recitava la famosa canzone dei Beatles che ha dato il nome all’opera prima di Ned Benson, The Disappearance of Eleanor Rigby. Dopo essere stato applaudito all’ultima edizione del Festival di Cannes nella versione unica Them, il film è stato presentato al Torino Film Festival, nella versione originale divisa in due parti, Her e Him. Il progetto di Benson infatti, nasce secondo una dualità, che racconta la stessa storia da diversi punti di vista, come il classico Rashomon del 1950 o le varie riprese di Lola Corre del 1998.

rigbyEleanor e Conor sono una coppia felice e innamorata, fino a quando alcuni avvenimenti drammatici scuotono la loro vita ed iniziano a sfaldare il loro forte sentimento. Una storia d’amore come ne esistono molte, che il regista descrive dal doppio punto di vista dei protagonisti, interpretati dai bravissimi Jessica Chastain e James McAvoy. Conquistata da un cortometraggio di Ned Benson, è stata la stessa Chastain a proporsi per la produzione di questo film esperimento, che risulta un’opera unica e ben riuscita. The Disappearance of Eleanor Rigby gioca su diversi livelli di emotività e si avvale di una sceneggiatura lineare e ricca di dialoghi interessanti e coinvolgenti. Al centro l’elaborazione del lutto e l’amore che viene plasmato dal senso di colpa, dalla paura della solitudine e da un affetto che i due protagonisti reprimono per un’incapacità di soffrire insieme una perdita che li coinvolge entrambi in prima persona.

The Disappearance of Eleanor Rigby – Her sviscera sul grande schermo la sfera emotiva di Eleanor, che, soffocata dal dolore, si arrende in un primo momento, cercando di porre fine alla sua vita, e in seguito comincia a cercare disperatamente un motivo per ritrovare l’armonia con Conor, l’uomo che ha amato ed ama ancora profondamente. Ristabilire la relazione con l’altro potrebbe essere l’unica possibilità di andare avanti. La madre di Eleanor (Isabelle Hubert), la sorella e la professoressa universitaria interpretata da Viola Davis, animano il percorso emotivo della protagonista, donando ritmo al film che racconta il suo punto di vista. Le confessioni, i dialoghi a cuore aperto e il confronto generazionale, permettono a Benson di presentare il personaggio femminile in ogni sua sfumatura, introducendo anche molti flashback della relazione con Conor prima della crisi. The Disappearance of Eleanor Rigby Him invece, ritrova il personaggio di James McAvoy confidarsi con il padre e con il migliore amico, mentre cerca disperatamente un contatto con Eleanor, per non sentirsi più perso tra le strade di New York. La sua anima gemella lo respinge, il lavoro lo porta sull’orlo del fallimento e i ricordi sono sempre lì presenti, pronti ad inghiottirlo nel dolore e nella frustrazione di non sapere cosa fare per sistemare le cose.

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Vedendo entrambi i film come un progetto unico, la sensazione è di un’opera completa, riflessiva ed interessante, che non cade nella ripetitività o nella staticità dell’azione. La regia coinvolge con numerosi primi piani e piani sequenza suggestivi, anche grazie alla colonna sonora evanescente ed eterea che li accompagna. La sceneggiatura è il motore della narrazione, che gli interpreti fanno vivere in ogni parola, sospiro, o accenno di commozione. Un film da vedere per emozionarsi, ma anche per cercare di comprendere più nel profondo il comportamento della natura umana di fronte ad un evento fortemente drammatico, in particolare all’interno di un rapporto di coppia. The Disappearance of Eleanor Rigby dovrebbe arrivare al cinema il 5 Febbraio 2015 distribuito da Koch Media, ma non si sa ancora se nella versione divisa o Them, come lo ha visto il pubblico del Festival di Cannes.

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By Letizia Rogolino

Il cinema e la scrittura sono le compagne di viaggio di cui non posso fare a meno. Quando sono in sala, si spengono le luci e il proiettore inizia a girare, sono nella mia dimensione :)! Discepola dell' indimenticabile Nora Ephron, tra i miei registi preferiti posso menzionare Steven Spielberg, Tim Burton, Ferzan Ozpetek, Quentin Tarantino, Hitchcock e Robert Zemeckis. Oltre il cinema, l'altra mia droga? Le serie tv, lo ammetto!

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