In occasione della 72° edizione della Mostra del Cinema di Venezia si è tenuta questa mattina la conferenza stampa di presentazione di Anomalisa, il brillante film in stop-motion diretto da Charlie Kaufman e Duke Johnson. Interpretato da David Thewlis, Jennifer Jason Leigh e Tom Noonan, Anomalisa racconta la storia di Michael (David Thewlis), un operatore motivazionale che viaggia in giro per il mondo per presentare i suoi libri di successo. Nonostante abbia una bella famiglia ed una brillante carriera la sua vita è però sempre più grigia e tutte le persone iniziano ad apparirgli identiche. Almeno fino a quando non incontra Lisa (Jennifer Jason Leigh), una meravigliosa anomalia che sconvolgerà per sempre la sua esistenza.
Come è stato interpretare un’opera teatrale come Anomalisa in un film di animazione?
Tom Noonan: Nell’opera teatrale la mia figura era sempre visibile mentre nel film il lavoro é stato solamente a livello vocale. E’ stata una esperienza incredibile.
Jennifer Jason Leigh: Abbiamo fatto l’opera originale per due serate in un teatro a Los Angeles. Quando abbiamo girato il film invece la situazione era molto più intima. Sono state due esperienze incredibili. Anomalisa é un’opera speciale.
Perché ha chiamato l’hotel della storia Fregoli?
Charlie Kaufman: Il nome scelto per l’hotel era Millennium ma non abbiamo avuto i diritti così abbiamo deciso di chiamarlo Fregoli per citare quella patologia che porta un individuo a vedere negli altri sempre la stessa persona.
Questa storia nasce da un’esperienza personale?
Charlie Kaufman: Non mi piace spiegare i miei film perché non voglio influenzare la visione degli spettatori. Preferisco lasciare alle persone la possibilità di vivere le loro esperienze senza influenzarle con le mie.
Come é nata l’idea di trasformare questa opera teatrale in un film di animazione?
Duke Johnson: Quando ho letto la sceneggiatura lavoravo già in uno studio di animazione. Mi sono subito reso conto che sarebbe stata perfetta per lo stop-motion. Così ho chiamato Charlie e abbiamo iniziato a lavorare al progetto.
Charlie Kaufman: Lo stop-motion ci ha permesso di realizzare delle idee che sarebbe stato impossibile sviluppare a teatro o in un film.
Quale è il senso della scena finale?
Charlie Kaufman: Come ho già detto non mi piace dare interpretazioni dei miei film. Quello che posso dire é che alla fine del film vediamo finalmente le due ragazze al di fuori del punto di vista di Michael.
Perché ha deciso di non inserire elementi metà-cinematografici?
Charlie Kaufman: Quando scrivo un film non seguo una tecnica piuttosto che un’altra. Inserisco elementi che funzionino bene per la storia che voglio raccontare. Questo film può risultare più lineare rispetto alle mie precedenti opere perché il mondo raccontato é più piccolo.
Quale è stata la sfida più dura da affrontare?
Jennifer Jason Leigh: Sicuramente cantare in italiano e giapponese. Ma adoro Lisa. Mi sono sentita subito molto legata al personaggio.
Tom Noonan: É stato un lavoro complesso perché il mio obiettivo era comunicare le cose in un modo che non fosse troppo ovvio. La transizione dal teatro al cinema di animazione è stata dura perché ho dovuto lavorare solo con la voce.
Come è stato lavorare ad un progetto come questo?
Jennifer Jason Leigh: La sceneggiatura è bellissima. Quando hai parole come queste è meraviglioso recitare. Inoltre adoro David Thewlis, è stato un sogno lavorare con lui. Charlie ci ha aiutato a trovare il giusto tono da dare ai nostri personaggi. La situazione non era delle migliori, la stanza era buia ed ogni suono veniva registrato. Era tutto molto intimo e imbarazzante. Ma è stata una esperienza meravigliosamente intensa.
Perché avete deciso di dare ai pupazzi un aspetto così insolito?
Charlie Kaufman: Abbiamo deciso di mantenere visibili le cuciture ai lati del viso dei pupazzi per mostrare il processo di animazione. Volevamo dare al film un tocco artigianale e non patinato.
Duke Johnson: I pupazzi li abbiamo costruiti con la stampa 3D. La cosa bella dello stop-motion è che permette di sviluppare personaggi che occupano uno spazio tridimensionale. Per quanto sia fantastica la tecnologia digitale, il cervello umano recepisce quando qualcosa esiste nel mondo. Questi personaggi, anche se sono semplici pupazzi, esistono veramente.
Quali sono state le difficoltà di realizzazione?
Duke Johnson: Volevamo sviluppare un film che fosse in linea con la visione di Charlie. Sapevamo che i finanziamenti sarebbero stati difficili da ottenere. La campagna di Kickstarter è stata un grande successo e ci ha permesso di iniziare il film.