Francis Ford Coppola: “Ecco perchè la mia carriera è finita!”

Francis Ford Coppola è una delle più splendenti stelle del firmamento cinematografico. Tuttavia il suo stile registico non si adatta pienamente alle recenti pellicole prodotte da Hollywood, ed è proprio per via del suo disinteresse nel confezionare film blockbuster – che puntano tutto sul bilancio e sul successo commerciale, troppo spesso a scapito della qualità e dell’attenzione al dettaglio – che è da un bel po’ che non vediamo il suo nome comparire sul grande schermo. Parlando con Yahoo Movies, riguardo all’uscita in Blu-Ray del Dracula di Bram Stoker, Coppola ha affermato che fare il genere di film che Hollywood cerca, richiede molti sforzi, e a lui semplicemente non interessa lavorare duramente per quel tipo di film: “Questo è il motivo per cui ho terminato la mia carriera: ho deciso che non volevo più fare quelli che si potrebbero tranquillamente definire “film di fabbrica”. Piuttosto, vorrei fare sperimentazioni di forma, vedere cosa avrei potuto fare e creare ciò che nasce direttamente dalla mia immaginazione. E, piano piano, l’industria cinematografica commerciale ha virato verso il business dei supereroi, e tutto è diventato di quella portata. I bilanci sono aumentati per poter realizzare grandi serie di film, da dividere in due o tre parti. Sentivo che non mi interessava più sforzarmi nel modo che un film oggi richiede”.

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Nonostante alcuni dei suoi film, come Apocalypse Now e Il Padrino, siano diventati dei veri e propri cult cinematografici, c’è ben poco nella sua filmografia che puzza di commerciale. Dracula e L’uomo della pioggia – tratto dal romanzo di John Grisham – sono stati negli anni Novanta, quello che i film della Marvel sono al giorno d’oggi, e sono quanto più si avvicina al commerciale tra tutti i suoi lavori.

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Oggi, Hollywood è alla spasmodica ricerca di super-poteri, sequel, pagine di romanzi distopici per adolescenti da cui attingere – non c’è spazio per la sperimentazione. Film che costano e fruttano milioni di dollari, che si ergono su un accurato impianto di strabilianti effetti speciali e non lasciano spazio all’autorialità. Poiché Hollywood sembra aver scoperto la formula per il successo, c’è sempre meno denaro a disposizione per film indipendenti, la cui resa non è altrettanto sicura. Per quanto possiamo essere appassionati a molti di quei film che riscuotono enorme successo al box office, bisogna ammettere che è triste vedere che un grande creatore, che ha ispirato registi di ieri e di oggi, sembra aver appeso irrimediabilmente “la telecamera al chiodo”. Speriamo, però, non abbia rinunciato del tutto alla regia – quantomeno per quella fetta di pubblico che, nonostante sia meno numerosa, è tutt’ora pronta ad apprezzare e divorare pellicole del calibro dell’immortale Il Padrino.

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