Spider-man: Homecoming recensione: il divertente teen-comic di Jon Watts

Un filmato amatoriale girato con lo smartphone da un Peter Parker adolescente ancora euforico per il debutto al fianco degli Avengers riassume quanto accaduto in Captain America: Civil War, e introduce il nuovo reboot Spider-man: Homecoming di Jon Watts, al cinema dal 6 Luglio.

Dopo Tobey Maguire ed Andrew Garfield è il giovane Tom Holland a vestire i panni del bravo ragazzo nerd del Queens che cerca di trovare l’equilibrio tra la sua vita da teenager e le responsabilità di un supereroe. Dopo essere stato reclutato da Tony Stark per dare una mano nella battaglia tra gli Avengers, Peter è tornato alla normalità e si annoia per le strade di New York ,portando a termine piccole opere di bene nel quartiere, aspettando la chiamata per una nuova epica missione.

Spider-man teenager nerd

Lo Spider-man di Jon Watts è timido, ironico e innamorato. Sembra una giovane marmotta che non vede l’ora di crescere per integrarsi con i supereroi iconici come Captain America, Iron Man, Thor, Hulk, ma i classici problemi della sua età occupano gran parte delle sue giornate. Mentre cerca il coraggio di dichiarare il suo amore ad una compagna di scuola e passa il tempo con il suo migliore amico a costruire la Morte Nera con i LEGO, si nasconde per indossare la tuta di Spider-man e dare la caccia ai cattivi. Una tuta dapprima rimediata che poi diventa il costume accessoriato e fighissimo gentilmente concesso da Stark.

Tom Holland in una scena di Spider-man: Homecoming

Un villain simbolo della lotta di classe

Tra le macerie di una città in parte distrutta dagli Avengers nei film precedenti dell’universo Marvel, emerge il nuovo villain Avvoltoio, interpretato da un Michael Keaton che ha mantenuto l’espressività di Birdman per creare un personaggio difficile da etichettare. Una creatura del male alimentata dall’umiliazione di un proletariato messo in ginocchio dai potenti come Tony Stark, che ha dovuto avviare un commercio di armi aliene illegali per mantenere la propria famiglia. Spider-man: Homecoming infatti sottolinea la lotta di classe, con un’idea di capitalismo che ha provocato uno squilibrio causando l’ascesa di personaggi come l’Avvoltoio e la sua banda che, con la sua attività provoca tuttavia danni collaterali che coinvolgono innocenti.

Questo nuovo villain non è poi così diverso dagli altri nemici dell’Uomo Ragno, come Goblin, il Dottor Octopus o l’Uomo Sabbia, con un’anima in conflitto tra l’umanità e il potere. Keaton senza dubbio regala un’interpretazione vivida, graffiante e coinvolgente.

L’attacco al battello in Spider-man: Homecoming

Un’avventura tremendamente divertente

L’ironia è presente dall’inizio alla fine del film con una sceneggiatura che prevede battute e momenti esilaranti e spassosi. Il rapporto di Peter con il suo miglior amico che scopre la verità su di lui, il legame con Tony Stark che diventa una sorta di mentore e babysitter di un supereroe giovane ed inesperto ma anche testardo e coraggioso, e i riferimenti sparsi alle varie icone Marvel, donano al film un umorismo irresistibile che diverte ed intrattiene.

In fondo Spider-man nasce dalla mente di Stan Lee proprio come un eroe più vicino alla gente, in cui un ragazzo comune può immedesimarsi per vivere le sue avventure da un altro punto di vista rispetto agli altri supereroi. E la versione di Tom Holland permette di portare sullo schermo un teen-cinecomic che ripropone lo stile di Guardiani della Galassia o Deadpool, unendo l’azione, gli effetti speciali e il sentimento in nome di una fresca e genuina leggerezza.

Tom Holland e Jacob Batalon in Spider-man: Homecoming

Mi piace questa versione di eroe springsteeniano” recita Robert Downey Jr. nei panni di Tony Stark in una scena, sottolineando proprio l’essenza del film. Spider-man: Homecoming è un tentativo riuscito di trovare una nuova dimensione del personaggio dei fumetti Marvel, dall’adolescenza alla maturità, dentro e fuori il costume. Jon Watts ha realizzato un film con un ritmo dinamico, una storia curiosa e divertente, un cast indovinato, e una messa in scena equilibrata che lascia spazio alla spettacolarità, all’adrenalina, ma anche alla sfera emotiva dei personaggi coinvolti. Da non perdere!

 

By Letizia Rogolino

Il cinema e la scrittura sono le compagne di viaggio di cui non posso fare a meno. Quando sono in sala, si spengono le luci e il proiettore inizia a girare, sono nella mia dimensione :)! Discepola dell' indimenticabile Nora Ephron, tra i miei registi preferiti posso menzionare Steven Spielberg, Tim Burton, Ferzan Ozpetek, Quentin Tarantino, Hitchcock e Robert Zemeckis. Oltre il cinema, l'altra mia droga? Le serie tv, lo ammetto!

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