“Fate attenzione: quello che sonnecchia lì non è per niente umano” dice Doug Jones nei panni dell’Uomo Pallido nel film Il Labirinto del Fauno del 2006. Guillermo Del Toro è da sempre affascinato da creature fantastiche immerse in un immaginario alternativo, ma recentemente film come Pacific Rim e Crimson Peak lo hanno allontanato dal suo stile originale che aveva catturato l’attenzione di pubblico e critica con l’avventura della piccola Ofelia nella Spagna del 1944.
Come inserire caviale negli hamburger
Come ha dichiarato in qualche intervista lui prova ad “inserire caviale negli hamburger” realizzando blockbuster con un’anima e un cuore più vicino al cinema indipendente, e il risultato è ottimo nel caso di The Shape of Water, il suo ultimo lavoro presentato in anteprima alla 74° edizione della Mostra Internazionale del Cinema di Venezia. Il regista messicano ha ritrovato l’ispirazione dei primi anni, realizzando un film che è pura poesia, una storia d’amore impossibile ma teneramente passionale, che insegue un romanticismo delicato e commovente.
Un cast perfetto
La bravissima Sally Hawkins interpreta una giovane muta che si esprime con il linguaggio dei segni e lavora come donna delle pulizie in un centro di ricerca aerospaziale. Vive da sola, e i suoi unici amici sono il vicino di casa, un artista confuso e sensibile reso magnificamente da Richard Jenkins, e la collega Dalila interpretata da Octavia Spencer. Una strana creatura molto simile al mostro della laguna nera del celebre horror degli anni ’50 viene imprigionata in un laboratorio per degli esperimenti top secret e, durante il normale giro di pulizie, la protagonista entra in contatto con questo essere ed instaura con lui un rapporto di complicità e affetto, attraverso semplici gesti e amorevoli sguardi. Michael Shannon è il responsabile della sicurezza che vuole liberarsi del “mostro” senza permettere agli scienziati di approfondire la sua natura e identità, ma non immagina cosa è in grado di fare una persona innamorata.
La Bella e La Bestia di Guillermo Del Toro
The Shape of Water
è una favola gotica immersa in un’atmosfera fantasy e bohémien, ambientata nel pieno della Guerra Fredda americana, anche se la colonna sonora di Alexander Desplat e la scenografia suggeriscono una magia più vicina al cinema francese surreale de Il Favoloso Mondo di Amelie. Potremmo definirla anche una versione di La Bella e la Bestia di Guillermo Del Toro che mantiene il suo stile gotico, con un’estetica suggestiva, un cast perfettamente adatto ai vari ruoli, e una dimensione onirica che avvolge lo spettatore in un sogno ad occhi aperti fortemente cinefilo. Continui riferimenti al passato percorrono la sceneggiatura brillante e nostalgica, animata da battute esilaranti e momenti emozionanti.
La Hawkins è perfetta nei panni di una ragazza semplice che guarda il mondo con occhi curiosi e si lascia guidare dal cuore, mentre la creatura di cui lei si innamora trasmette umanità, sentimento, e dolcezza, aiutando il regista a creare un modo di interagire che alimenta la magia del film. Thriller, romance, horror e noir si rincorrono scena dopo scena per un gioiello emotivamente dirompente e creativo, che asseconda l’ambizione del regista.