Candidato ai David di Donatello 2021 come Miglior Cortometraggio, L’oro di famiglia è diretto dal siciliano Emanuele Pisano, che lo ha scritto insieme alla campana Olimpia Sales.
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Prodotto e distribuito da Pathos Distribution – casa di produzione e distribuzione cinematografica che punta a diffondere i cortometraggi d’avanguardia, sperimentali, innovativi nei festival e nel circuito delle vendite su piattaforme streaming e TV – il cortometraggio indipendente ha già vinto il premio Rai Cinema Channel all’Ortigia Film Festival, ricevuto numersi riconoscimenti in festival nazionali ed
internazionali, ed è stato anche selezionato dalla Federazione italiana cinema d’essai – FICE per l’iniziativa “Cortometraggi che passione”.
L’oro di famiglia | La trama
Quando Salvo e Fabrizio decidono di compiere quella rapina, non immaginano minimamente in cosa si imbatteranno. Sicuri che il rigattiere li ricompenserà come si deve per il bottino requisito, restano piuttosto delusi dello scarso guadagno. Se non che si insinua nella mente di Salvo una questione più intima e personale.
L’album di famiglia rinvenuto tra la refurtiva spinge il giovane a indagare se anche lui ne possieda uno. Ovviamente sarà una ricerca alquanto complicata, considerando il background dal quale Salvo proviene.
Il cortometraggio mette così in evidenza quali siano i reali valori nella vita di un essere umano, anche in quella di uno che ha imbroccato una strada non troppo “pulita”. Gli affetti, i ricordi, sono ciò che rendono un uomo degno di essere definito tale. Gli donano un’identità, oltre che una storia.
L’oro di famiglia | Chi sono Danilo Arena ed Emanuele Pisano
Dalla terra sicula proviene anche il bravissimo protagonista, che risponde al nome di Danilo Arena. Già notato in Che Dio ci aiuti 4 e nel videoclip musicale de I tuoi particolari di Ultimo, il giovane attore ha collaborato con Guido Chiesa per Cambio tutto, Matteo Rovere per la serie Romulus ed è atteso nella terza stagione de Il cacciatore.
Per quanto riguarda invece Pisano, classe 1988, è una personalità piuttosto nota nel giro dei cortometraggi. Ciò lo deve al suo Rec Stop & Play – miglior corto al Taormina Film Festival – ma anche ai vari video musicali, attraverso i quali ha potuto lavorare con artisti del calibro di Gianluca Grignani e Ultimo. Disney Channel ha poi rappresentato un trampolino di lancio impareggiabile: per l’emittente dirige infatti la seconda e terza stagione di Sara e Marti, quindi porta sullo schermo Sara e Marti – Il film.
La Sales si è invece laureata al DAMS di Roma Tre e ha vinto un Premio Solinas con la webserie 063139.
Le dichiarazioni dei realizzatori
Stando alle dichiarazioni del regista, L’oro di famiglia nasce da un’esigenza: “raccontare il legame viscerale che attanaglia l’uomo alle proprie origini e al proprio passato”.
“Lo stile di regia scaturisce dal desiderio di entrare il più possibile dentro la storia: la macchina da presa si trasforma così in un ulteriore attore che sconfina all’interno dei luoghi calpestati dal protagonista. Tuttavia si tratta di uno sguardo volutamente impreciso. Ho infatti cercato di lavorare sull’imprevedibilità delle scelte prese di volta in volta dal personaggio. È per questo che la macchina spia, ma non anticipa mai i movimenti del protagonista: si limita ad aspettare le sue decisioni”.
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“La necessità del protagonista è quella di vivere di nuovo un momento legato al proprio passato. È un impulso che lo spinge a deviare i suoi passi per rimettere a posto quel che di più prezioso possa avere un nucleo familiare: i ricordi. Il protagonista del corto, quindi, galleggia nella speranza che un ricordo, offuscato dal tempo, possa ritornare vivido tramite delle semplici foto – ha affermato Olimpia Sales – La nostalgia verso ciò che si è stati e verso la propria famiglia non ci abbandona mai: è una maledizione a cui siamo condannati tutti”.