Disponibile da mercoledì 30 marzo, Moon Knight è la nuova serie sfornata in quella incredibile fucina che sono i Marvel Studios. Su Disney+ è senza dubbio tra i titoli più attesi di sempre. Le città sono tappezzate di manifesti che ne ricordano l’uscita sulla piattaforma streaming. Quale che sia il motivo principale di tanto hype è difficile dirlo, o meglio definirlo, considerato l’insieme di numerosi elementi che ne costituiscono il fascino e l’attrattiva.
Moon Knight | La trama
Steven Grant (Oscar Isaac) lavora presso un prestgioso museo di Londra, nel reparto dei souvenir, spesso vessato, deriso e sfruttato da colleghi o superiori. Se di giorno l’uomo trascorre le sue ore in una routine semplice e monotona, di notte è vittima di sogni così vividi, e spesso violenti, da costringerlo a legarsi da solo al letto.
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Ciò che però Steven ancora non sa (ma che scoprirà presto), è che dentro di lui convivono più anime. Una di queste risponde al nome di Marc Spector, un combattente dal carettere scontroso ma dai metodi efficaci. Ed è proprio quando Steven abbassa le difese che Marc prende il sopravvento, trascinando l’ignaro e spaventatissimo negoziante in imprese al limite dell’inimmaginabile.
L’entrata in scena di Layla (May Calamawy), moglie di Spector, getterà ancor di più nella confusione Grant. Mostrandogli al tempo stesso l’alternativa sentimentale che aveva sempre desiderato e mai conquistato.
Dall’origine del fumetto all’approdo sul piccolo schermo
Apparso per la prima volta nelle pagine dei Marvel Comics nel lontano 1975, Moon Knight ha un’origine alquanto particolare e interessante. Mercenario e avventuriero, prescelto niente meno che da un Dio egizio come suo alter-ego, il supereroe mascherato possiede abilità e caratteristiche che lo rendono un vigilante a tutti gli effetti.
La miniserie in uscita nel 2022, creata da Jeremy Slater, diretta da Mohamed Diab (episodi 1-3-5 & 6), Justin Benson & Aaron Moorhead, restituisce le varie sfumature di una figura complessa e affascinante quale Moon Knight. A prescindere dal budget a disposizione, ciò che si nota sin dai primissimi minuti dello show è l’incredibile padronanza dei mezzi di espressione.
Il fumetto diviene una fonte di ispirazione completa e continua, mentre il piccolo schermo offre lo spazio e le modalità giuste per un racconto d’effetto. La concentrazione di emozioni, adrenalina e colpi di scena, dovuta allo sviluppo in soli 6 episodi, fa sì che il pubblico viva un’esperienza unica, indelebile e ricca.
Moon Knight entra a pieni voti tra i capolavori della Marvel
Come i precedenti WandaVision, Loki e Hawkeye hanno riscosso il successo che meritavano, riportando sotto la luce dei riflettori alcuni dei personaggi Marvel più amati (e “trascurati”), Moon Knight si distingue per la fattura artistica, narrativa, registica. Chiaro che dietro simili progetti si trovino artigiani ed esperti del mestiere, ma il risultato finale non deve essere mai dato per scontato. Ed è per questo che ogni volta si resta a bocca, occhi e cuore spalancati dinanzi a tanta bellezza.
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Non sono certo da meno le prove attoriali, indiscusso valore aggiunto. Isaac fa un lavoro a dir poco eccezionale, a partire dagli accenti – sorprendente il suo british – sino ad arrivare al lato fisico. Ethan Hawke, nel ruolo di Arthur Harrow, antagonista di Moon Knight, gioca con la sua ambiguità ammaliante. Anton Bogart / Midnight Man avrà invece i tratti del compianto Gaspard Ulliel.