Tra gli scandali più gravi e chiacchierati che hanno visto coinvolto lo scintillante mondo di Hollywood, la storia degli abusi sessuali da parte del produttore Harvey Weinstein ha acquistato senza dubbio il primato assoluto. A far luce su queste storie realmente accadute è il film Anche io – She said diretto da Maria Schrader e con protagoniste Carey Mulligan e Zoe Kazan. Scorrete la pagina per vedere il trailer e la locandina del film che uscirà il 17 novembre 2022 nelle sale cinematografiche italiane.
Chi non ha sentito parlare almeno una volta di giovani donne convinte di andare ad incontri di lavoro e improvvisamente vittime di stupri del produttore in cambio di lavori? Grazie al coraggio delle vittime e di chi ha voluto dar loro nuovamente voce, questi comportamenti vergognosi e privi di qualsiasi morale sono stati fermati grazie alle numerose denunce da parte delle vittime, portando all’arresto di Weinstein e della sua corte dei miracoli.
Anche io | due giornaliste contro Harvey Weinstein
Il film Anche io è molto più di un modo di raccontare attraverso le immagine, le violenze subite da giovani ragazze, la cui colpa maggiore è stata quella di voler diventare delle attrici famose. Attraverso questo lungometraggio scritto dalla sceneggiatrice Premio Oscar Rebecca Lenkiewicz, viene raccontata l’inchiesta condotta dalle due giornaliste del New York Times, Megan Twohey e Jodi Kantor, determinate a far luce sul giro di violenze sessuali perpetrate da anni dal produttore cinematografico Harvey Weinstein. In altre parole, tutto ciò che è accaduto nelle camere di albergo di lussuosi hotel di Hollywood e che ha portato le donne di tutto il mondo a fondare e seguire il movimento #MeToo.
Leggi anche: Eva Green su Harvey Weinstein: “L’ho dovuto allontanare!”
Leggi anche: Harvey Weinstein in ospedale subito dopo la condanna
Anche io | il film è tratto dal best seller del New York Times
Prodotto da Brad Pitt, Dede Gardner e Jeremy Kleiner per Plan B Entertainment, Anche io è tratto dal bestseller del New York Times intitolato She Said: Breaking the Sexual Harassment Story That Helped Ignite a Movement scritto dalle reporter del noto giornale americano.
La sceneggiatrice ha avuto modo di lavorare in maniera dettagliata nella stesura dello script, grazie alle descrizioni dettagliate e alle testimonianze delle vittime, raccolte all’interno del libro della Kator e della Twohey. Uno scandalo che portò un effetto domino, uno tsunami di denunce non solo nei confronti di Harvey Weinstein, ma anche una cerchia di uomini di potere che gravitavano intorno alla sua potente orbita.
Anche io racconta con dovizia di particolari i primi passi mossi dalle giornaliste per far sì che le vittime parlassero e denunciassero i loro molestatori. L’inchiesta portata avanti dalle reporter americane è stato un atto d’amore nei confronti di chi ha dovuto subire le violenze e di chi avrebbe potuto subirle. Trattandosi di fatti realmente accaduti, non sono mancati anche i continui ostacoli trovati dalle giornaliste, rappresentati da minacce, azioni legali, esborso di ingenti somme di denaro per le ragazze in cambio del loro silenzio e documenti magicamente scomparsi.
Leggi anche: Caso Harvey Weinstein: cruciale la testimonianza dell’attrice Gwyneth Paltrow
Anche io | la testimonianza Gwyneth Paltrow
Tra le testimonianze chiave, quella dell’attrice Gwyneth Paltrow, quando a 22 anni venne invitata nella suite del produttore con la scusa di parlare di un film. Un incontro che ben presti si rivelò di tutt’altra natura e che la portò a vivere un disagio tanto forte da esser stata costretta a raccontarlo a colui che all’epoca era il suo fidanzato: Brad Pitt.
Come ricordato dall’attore in un’intervista – e oggi produttore proprio di questo film – Pitt si trovò ad affrontare il produttore senza tener conto, inconsciamente, che avrebbe potuto rovinargli la carriera: “Se la farai sentire ancora a disagio, ti ucciderò.”
La Paltrow ricordando quel periodo, dichiarò: “Quello che ha fatto è stato utilizzare la sua fama e il suo potere per proteggermi in un periodo in cui non ero ancora famosa e non avevo potere”.