Achille Costacurta ha partecipato con la madre Martina Colombari alla nuova edizione di Pechino Express. Uscito da poco dal reality ha confessato un periodo difficile della sua vita che lo ha segnato per sempre.
Achille Costacurta, figlio di Martina Colombari e il famoso calciatore italiano, ha 19 anni e fin da piccolo ha sempre seguito con ammirazione un personaggio famoso che ancora oggi è un famoso influencer. Il giovane concorrente di Pechino Express avrebbe raccontato che una volta gli è capitato di incontrare il suo idolo dal vivo, ma che quando ha provato a chiederli un selfie questo avrebbe rifiutato in modo antipatico e poco disponibile.
In passato è stato vittima di una dipendenza grave che lo ha portato a chiudersi dal mondo esterno. I suoi rapporti con gli altri sono stati messi in discussione e l’aiuto dei genitori gli ha permesso di rivalutare le priorità e uscire per riprendere in mano la sua vita.
Foto negata
“Questo str**o di Fedez, dato che quando avevo l’etò di Leone io gentilmente chiedo una foto e lui sgarbatamente mi manda via dicendo che lui doveva mangiare. Per non fare il suo gioco mio papi ha preso ed è andato a casa. Tutto questo era solo per dire grazie papi che da Kidszania [la fabbrica di cioccolato, ndr] ci siamo andati quasi dieci anni fa” ha scritto Achille su Instagram commentando il video di Chiara Ferragni in cui ha portato i figli a Dubai a visitare una fabbrica di cioccolato.
“Forse ora non lo farebbe più perché ha avuto figli? Boh! Anzi, fate una cosa: chiedeteglielo se ancora oggi rifiuta le foto a un bambino!” ha aggiunto in modo provocatorio, attirando l’attenzione di Fedez che non ha risposto per non cadere nella trappola, almeno per il momento.
Achille Costacurta e i social
Qualcuno potrebbe pensare che il giovane figlio d’arte sia invidioso di Fedez e Chiara Ferragni per il loro successo, anche perchè lui stesso ha svelato alla rivista DiPiù di essere stato schiavo dei social ma di essere “guarito” come fosse stata una vera e propria dipendenza.
“Per me i social network sono stati come un gioco d’azzardo, non riuscivo a farne a meno. Trascorrevo le mie giornate a letto, con il telefonino in mano, a navigare sui profili altrui per vedere quello che facevano. A volte per imitarli e per fare meglio di loro. Sempre. È stato un periodo durissimo, che ho affrontato e superato anche grazie all’aiuto dei miei genitori che mi hanno capito e supportato” ha raccontato a cuore aperto.
“L’abitudine ti consuma. Se non sei capace di uscirne, ti prende la vita. Ti porta via. C’è voluto del tempo, sono stato aiutato e ne sono uscito. Adesso non sono più schiavo di quel mondo e mi godo ogni singolo minuto delle mie giornate. Spesso senza mandare o ricevere messaggi. Sono io a decidere quando leggere un messaggio oppure quando mandarlo” ha aggiunto.