Dal 20 settembre al 7 ottobre, presso il Mambo di Bologna, è possibile vedere Ai Wei Wei Never Sorry, il documentario diretto dalla giovane regista e giornalista americana Alison Kalyman, incentrato sul più noto artista contemporaneo cinese. Dopo aver conquistato il Premio della Giuria alla scorsa edizione del Sundance Film Festival ed essere stato presentato in estate al Biografilm di Bologna, il museo della città emiliana ha previsto una media di tre proiezioni al giorno per presentare più da vicino un uomo che cerca di unire l’arte e la politica, seguendo i suoi ideali con ogni mezzo, non preoccupandosi della sua pericolosa condizione di dissidente, esposto all’ira e alla determinazione del rigido governo cinese.
‘E’ un film che non ha una costruzione narrativa – ha spiegato il direttore del Mambo Gianfranco Maraniello – e ha molti elementi casuali. Non è un’opera d’arte, ma non è nemmeno un’opera filmica, sta in un territorio di mezzo tra arte e cinema”. La Kalyman ha seguito l’artista Ai Wei Wei nella sua sfera privata e pubblica, analizzando il suo forte impatto mediatico sul popolo cinese grazie al suo blog e al suo profilo Twitter iperattivo a partire dal 2005. E la sua analisi ha come filo conduttore l’arte di Ai Wei Wei, incredibilmente legata alla vita, unica e originale. Il documentario si apre infatti con la sua partecipazione al famoso ‘Nido d’uccello’ dello stadio olimpico di Pechino, per il quale è stato consulente artistico, per poi proseguire con la grande istallazione alla Tate di Londra con 100 milioni di semi di girasole in porcellana realizzati a mano da artigiani cinesi, come risposta beffarda alla produzione di massa ‘made in China’. Artista romantico e ostinato, Ai Wei Wei ricorda il padre poeta, vittima del ‘sistema’ fino al suicidio e i suoi compagni dissidenti come l’attivista Tan Zoruen, condannato a 5 anni e Liu Xiaobov condannato a 11 anni e Premio Nobel per la Pace nel 2010. L’accusa alla quale si è aggrappato il governo cinese in tutti questi anni è stata sempre la stessa: incitamento alla sovversione del potere statale.
Ai Wei Wei può essere considerato un simbolo del pensiero liberale e dell’individualismo e da questo documentario emerge la sua identità come uomo, come artista pieno di iniziativa e di idee, e soprattutto come spina nel fianco del governo cinese soprattutto a causa del rumore che ha creato su internet contro di esso, e per la sua grande determinazione nel fare luce su episodi incerti e bui della storia pubblica del suo paese, uno su tutti il tragico terremoto della regione del Sichuan in cui migliaia di bambini persero la vita e altrettanti rimasero dispersi. Ai Wei Wei si attivò subito per cercarli e ne ritrovò circa 5.200 con l’aiuto di volontari e di cosiddetti ‘Ai fans’. Da Ai Wei Wei – Never Sorry emerge la figura di un uomo determinato e animato da una forte ideologia, che non ha paura di niente e di nessuno, nemmeno quando nell’Aprile del 2011 scompare per 81 giorni nelle mani della polizia con l’accusa effimera di evasione fiscale. Alison Kalyman realizza un prodotto completo, utile e interessante, che alternando interviste, filmati di repertorio e fotogrammi provenienti dal mondo dei media e dei social, crea un ritratto fedele e chiaro di un artista contemporaneo cinese al centro di un impatto mediatico di livello mondiale che può fare la differenza e condurre verso un cambiamento incisivo.
‘ Senza libertà di parola, ogni vita avrebbe vissuto invano‘.