Al Robot Festival un inno al vinile con il documentario di Paolo Campana

Nella seconda giornata del Robot Festival di Bologna, all’interno della sezione Screenings, è stato presentato il film documentario Vinylmania di Paolo Campana, che ha introdotto dal vivo il suo progetto, intervistato da Damir Ivic, nella Sala del Podestà di Palazzo Re Enzo.

Dj fin dagli anni ’90, Paolo Campana non ha mai nascosto la sua infinita passione per il vinile che definisce ‘la sostanza imprigionata per sempre‘ e, in questo lungometraggio, racconta in maniera estremamente esauriente la sua storia d’amore con la musica, in particolar modo quella generata dai grooves, quei piccoli solchi che crea la puntina sul disco che gira velocemente. “Penso che il vinile rimarrà vivo ancora per molti anni, anche perchè molte band lo utilizzano come bandiera dell’indipendenza” ha affermato il regista, che dopo molti anni di lavoro e problemi nel reperimento finanziamenti, è riuscito a realizzare questo progetto come lo aveva immaginato, riuscendo a portare sullo schermo una passione in modo interessante e istruttivo. Ha aperto al pubblico un mondo affascinante e coinvolgente, in cui la musica emoziona, colpisce e avvolge con quella magia creata dal dolce stridìo della punta di un ago su un vinile, estraneo al mondo del freddo e industriale compact disc. Alternando interviste a dj, tecnici del suono e appassionati vinilmaniaci, con materiali di repertorio che ci riportano alle invenzioni di Edison,  ai primi grammofoni di Berliner, fino ai rumori dei bombardamenti durante la guerra mondiale sui vinili portati dai soldati americani a Roma, Paolo Campana analizza la parte poetica e la purezza pratica del vinile, un oggetto ormai diventato un vero e proprio patrimonio culturale, soprattutto nel periodo storico attuale, in cui l’industria musicale si è trasferita completamente su internet.

Le interviste ai protagonisti del documentario sono amichevoli conversazioni che chiariscono perfettamente la storia e l’entità della passione di Campana, percorrendo passo dopo passo l’evoluzione di questo oggetto e della passione di tutti i collezionatori e amanti della musica ‘vecchio stile’, dal Giappone all’Italia, da New York a Londra, girando per mercatini da intenditori, sempre a caccia dell’occasione o del disco mancante nei loro raccoglitori. Tra un mercatino e l’altro, Campana ci porta anche in una fabbrica di vinile dove il suono prende corpo e diventa materia, e in Giappone dove Sanju Chiba ci mostra un esempio di  giradischi che funziona con il laser system o sistema ottico, senza il bisogno della puntina, producendo un suono analogico che lui definisce naturale.

Vinylmania non è solo un inno al vinile, ma una vera e propria lezione di storia che ripercorre tutte le parti fondamentali che fanno parte dell’universo di un oggetto ormai in giro da molti anni e praticamente destinato a vivere in eterno.

 

 

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