Venezia 77 | Amants, un amore tragico e irrequieto con Stacy Martin e Pierre Niney

Alla base di Amants, il nuovo film di Nicole Garcia in concorso a Venezia 77, c’è un sentimento che già accomunava gli altri personaggi della precedente filmografia della regista-attrice francese: l’amare senza limiti e senza contegno. 

Amants | il dramma sentimentale della Garcia

Dopo il primo capitolo parigino, che ci fa conoscere Lisa (Stacy Martin) e il suo giovane fidanzato (Pierre Niney), il film, con una decisa ellissi temporale, ci conduce anni dopo in una località esotica dell’Oceania, dove la ragazza è in vacanza con il suo nuovo marito. Inaspettatamente, in questo luogo così lontano dalla Francia, ritrova il suo precedente amate, con cui si riaccende una relazione appassionata. Non c’è enorme differenza tra Lisa, il Jean Marc che mentiva alla famiglia ne L’avversario e la Gabrielle che mentiva a se stessa in Mal di pietre. I personaggi di Nicole Garcia sembrano infatti tutti soffrire di una strana forma di dissociazione dalla realtà, che li spinge a vivere dentro un’ossessione che fa smarrire loro, pericolosamente, il contatto con le cose vere, e per la quale sono disposti a sacrificare tutto. 

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A questa categorizzazione sfugge invece il personaggio di Simon. Pierre Niney, proveniente dalla comedie-française, riesce a comunicare invece con il proprio sguardo un sentimento che la sceneggiatura sembra non voler far emergere, una preoccupazione e una sensazione di carenza che si evince solo dalla sua espressione e dal suo modo di guardare la propria amata. 

Simon e Lisa

Eppure solo la maniera in cui i due interpreti interagisco fra loro salva la plausibilità del film e gli dona un po’ di onestà. A Nicole Garcia manca invece il coraggio di mettere su schermo una relazione davvero stordente e vertiginosa, in grado di far percepire lo slancio emotivo dietro ad ogni rincorsa e ad ogni gesto compiuto dai protagonisti per ricongiungersi. Simon, come il Lord Jim di Conrad, fugge in un remoto angolo della Terra per mettere a tacere il senso di colpa per una chiamata non fatta, per un dovere non eseguito. Ma questo lo segue, gli dà la caccia e lo divora, impedendogli una esistenza normale e serena. Se Lisa riesce a sfuggire alla stretta di questa favola cupa, il personaggio di Pierre Niney è il vero fulcro della narrazione, l’elemento che unisce, slaccia e dissolve tutto il racconto.