Antonio Menegazzo in arte Amen
, è la mostra visibile a Padova fino al 3 febbraio 2013. Una proroga ben meritata, visto il favore del pubblico e il potere del passaparola su questo piccolo gioiello sconosciuto ai più. La storia di Antonio Menegazzo, illustratore e cartellonista di fama negli anni ’30, autore di notissime campagne pubblicitarie, che compiuti i sessant’anni, inizia una seconda vita come pittore e decoratore oltreoceano, coccolato dai divi di Hollywood e dal dittatore del Venezuela, sembra davvero la trama di un film. All’ingresso un pezzetto di Hollywood accoglie il visitatore, con le immagini in bianco e nero di Amen insieme con Jack Lemmon o Marcel Marceau, e le foto con dediche affettuose di Cary Grant, John Wayne e tanti altri.
La mostra propone ottanta opere dell’artista, pazientemente raccolte per la maggior parte presso collezioni private, che spaziano dalle illustrazioni della gioventù fino ai quadri della seconda e terza età (Menegazzo viene a mancare nel 1974): una splendida occasione per ammirare il percorso di un pittore che, nonostante il successo, rimase profondamente bambino nell’animo. Dopo le bellissime illustrazioni dei primi anni, leggere e incisive, assistiamo alla trasformazione, negli anni Cinquanta, di Amen in pittore, con una cifra tutta sua. Dopo i primi passi in direzioni più accademiche, l’artista riscopre infatti in se stesso quell’animo fanciullo e stupito che aveva coltivato da illustratore, esprimendo il suo talento in opere, dove figure leggere ed evocative emergono con semplice nitidezza da fondi scuri. Non stupisce che i primi ad apprezzare questo stile siano stati i venezuelani. Narra la storia infatti (o la leggenda?) che Amen, trasferitosi per lavoro a Caracas in Venezuela nel 1953, a sessantuno anni, e rimasto senza un soldo, si fosse messo a disegnare con i gessi per la strada. Arrestato per intralcio al traffico, l’artista proseguì il suo lavoro sui muri della cella, dove venne notato dal direttore del carcere che gli commissionò una serie di affreschi.
In un attimo Amen divenne il pittore preferito dalle gerarchie venezuelane, e da lì a Los Angeles il passo fu breve. Mostre nelle principali gallerie, feste hollywoodiane, protettori importanti: i quadri di Amen in breve tempo decorarono le ville dei divi e le scenografie dei film. Ma Antonio Menegazzo resta l’uomo di sempre, nostalgico della sua Padova, dove infine rientra e continua a dipingere fino alla morte, avvenuta nel 1974 a ottantadue anni. Il suo mondo illustrato evoca il circo, la musica, il teatro, pretini ed educande, con un segno suggestivo e inconfondibile. Splendida e dal sapore felliniano la tavola che ritrae un gruppo di orchestrali issati su esili tralicci (Inno al sole), così come notevoli sono il Giocoliere che ritroviamo in locandina, Il girotondo dei cavalli che scappano dalla giostra per danzare intorno a un albero, Il prestigiatore che fa apparire farfalle dal cilindro, e tutte le altre che ognuno scoprirà ritrovando, grazie ad Amen, il proprio animo più autentico e bambino. Ospita la Mostra, organizzata dalla Libreria antiquaria di Padova “Ai due Santi”, la suggestiva cornice della galleria del Museo Diocesano di Padova, che conferma così la sua attenzione al mondo dell’illustrazione, indagato da diversi anni con la biennale “I colori del sacro”, che raccoglie artisti da tutti il mondo con notevole spirito di ricerca. Disponibili il catalogo e un interessante dvd che narra l’incredibile avventura di Amen.
Museo Diocesano di Padova Palazzo Vescovile, Piazza Duomo 12, 35141 Padova tel. 049-8761924 info@museodiocesanopadova.it
Orari
dal martedì al sabato 14.00-18.00
domenica e festivi 10.00-18.00
chiuso: i lunedì non festivi, 25/12 e 01/01
Ingresso libero
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