Annie, la recensione del remake con Jamie Foxx e Cameron Diaz

Il 1 luglio la Warner Bros. Italia distribuirà in tutti i cinema italiani l’atteso remake del musical dei musical: Annie. Diretto da Will Gluck ed interpretato da Quvenzhané Wallis, Jamie Foxx, Rose Byrne e Cameron Diaz Annie racconta la storia di Annie (Quvenzhané Wallis), una piccola orfana costretta a vivere insieme ad altre ragazze senza famiglia sotto le grinfie della terribile Hannigan (Cameron Diaz), una ex cantante di scarso successo perennemente ubriaca e di cattivo umore. Nonostante la situazione non sia delle migliori Annie continua a sperare di incontrare un giorno la sua vera famiglia, ma l’unico incontro che fa è con il ricco Will Stacks (Jamie Foxx) che, convinto dai suoi assistenti (interpretati da Rose Byrne e Bobby Cannavale) a sfruttare la bambina per vincere la carica di Sindaco di New York, decide di adottarla per un breve periodo di tempo. Dopo l’iniziale scetticismo Stacks inizia però a vedere con occhi diversi Annie riscoprendo le cose importanti della vita…

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Dopo lo straordinario successo di Easy Girl e Amici di letto Will Gluck si cimenta nella quasi impossibile impresa di dirigere Annie, remake del classico del cinema di John Huston del 1982. Partendo dal presupposto che ripetere oggi la magia del film con la piccola Aileen Quinn è una missione pressoché impossibile, Annie è un remake che va visto come un film a parte, separato dal classico di Huston ed analizzato come una commedia musicale ricca di buoni sentimenti. Se infatti vediamo l’Annie di Gluck come un semplice musical odierno il risultato è più che discreto nonostante alcuni aspetti poco riusciti come l’atmosfera eccessivamente zuccherosa, numeri musicali piuttosto deboli ed una prima parte alquanto fiacca. Ma dopotutto parliamo di una commedia musicale tipicamente americana uscita lo scorso 25 dicembre e fatta per sfruttare l’onda di buoni sentimenti del pubblico statunitense. Una scelta azzeccata che ha portato il film ad incassare 133 milioni di dollari worldwide contro i 60 di budget, molti dei quali spesi da produttori del calibro di Will Smith e Jada Pinkett-Smith. Ma allora cosa è andato storto in questo remake? I punti di maggiore debolezza sono sicuramente le performance vocali dei protagonisti che, escludendo quelle del bravissimo Jamie Foxx, sono veramente troppo fiacche per fare da accompagnamento ad una pellicola che è prima di tutto un musical. Poi l’eccesso è un’altro punto a sfavore del film di Gluck che vede personaggi sopra le righe  (in primis Cameron Diaz che interpreta una sorta di Crudelia De Mon) ed anche tante altre situazioni talmente kitsch da risultare involontariamente divertenti. Il risultato finale è un musical debole ma a suo modo gradevole che, nonostante le imperfezioni, risulta piacevole da guardare anche solo per vedere i simpatici camei di star del calibro di Ashton Kutcher e Mila Kunis e risentire ancora una volta sul grande schermo le note della storica ed indimenticabile Tomorrow.

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