Lo stimatissimo regista Denis Villeneuve (Sicario, Prisoners e l’atteso Blade Runner) presenterà il prossimo gennaio quello che si preannuncia essere il miglior film di fantascienza degli ultimi tempi. Arrival, infatti, rappresenta un’esperienza affascinante e ultraterrena, straordinariamente romantica, commovente e piena di vivacità. Il film può anche rientrare nel sotto-genere strappalacrime – anche se genera le lacrime in modo onesto senza alcun ricatto emotivo – ed è molto equilibrato, con una narrazione audace e con una splendida Amy Adams, che riesce a dare quel qualcosa di importante in più al film.
Quest’ultimo si candida come un ponte tra 2001 Odissea nello Spazio di Stanley Kubrick, Tree of Life di Terrence Malick e le altre opere scritte di Ray Bradburyb, Philip K. Dick e Ursula le Guin. Villeneuve dimostra ancora una volta che può mettere mano ad ogni genere – come si è visto nelle opere recenti, ad esempio Enemy del genere thriller psicologico, Prisoners nel campo giallo e poliziesco e l’epico Sicario – e si nota il suo talento anche in questo film. Il seguente elenco riguarda brevemente tutti gli elementi più importanti di quest’opera che la rendono un capolavoro sotto ogni punto di vista.
10. Villeneuve rispetta il racconto del libro
La sceneggiatura di Eric Heisserer si basa fedelmente sul libro “ Storia della tua vita” del 1999 del pluripremiato Ted Chiang (autore del 1991 della novella vincitrice del premio Hugo “Torre di Babilonia”). Arrival inizia con l’apparizione nel cielo di una dozzina di strane astronavi aliene soprannominate dagli Stati Uniti “gusci” e, per scoprire cosa nasconde questa apparizione, la linguista Louise Banks ( Amy Adams) dirige a malincuore una squadra d’elite di ricercatori. Il panico si diffonde tra la popolazione di tutto il mondo e tutte le Nazioni già tremano all’idea di un guerra, ma la linguista Louise sta lavorando ad un modo per comunicare con gli alieni. Così la logica lascia il posto al misticismo, e Louise inizia ad analizzare i simboli che costituiscono il linguaggio scritto alieno. I risultati sono strabilianti in un misto tra emozioni e immaginazione. In questa lista si analizzeranno altri elementi importanti di empatia e apprensione, amore e paura, progresso e stasi.
9. Villeneuve esperto di fantascienza, ottime notizie per Blade Runner
Prima di arrivare al nocciolo della questione, è importante comunicare a tutti i fan del genere sci-fi che Villeneuve è un virtuoso. Sicuramente ci saranno molti potenziali “offesi” che già disprezzano il remake di Blade Ruuner solo perché si dà per scontato che non possa essere bello come il primo. Forse è vero, però se Arrival rappresenta una sorta di test, possiamo dire che è stato superato con successo. Mentre l’adattamento di Ridley Scott riguardo Blade Runner è considerato una sorta di pilastro del cinema e il miglior adattamento della storia del cinema, ciò non si dice ancora di Villeneuve che si candida, comunque, ad essere considerato un intelligente formalista come Scott.
In realtà, Villeneuve supera o comunque eguaglia alcuni successi di Spielberg come Incontri ravvicinati del terzo tipo ( 1977) o altri registi come Kubrick o Andrei Tarkovsky. Se si prendono in considerazione film contemporanei come Under The Skin del 2013 di Jonathan Glazer, Ex Machina 2015 di Alex Garland, possiamo dire che Arrival acquista un ruolo di primo piano rispetto a questi e non ha bisogno di puntare sul sesso e la provocazione, come avviene con Scarlett Johansson nel primo e con Alicia Vikander nel secondo film.
8. Nessuno spoiler, ma il finale è perfetto
Arrival
offre con gioia alcuni abbaglianti colpi di scena del calibro di Nolan e M. Night Shyamalan, infatti questo è il tipo di film da vedere al cinema e poi discuterne per ore nei bar o in salotto. Piuttosto che rovinarci la visione del film, diciamo solo che c’è una deviazione in senso temporale che porta il film ad una conclusione rischiosa, che è emozionante – non vi vergognate se appariranno le lacrime – e allo stesso tempo sfrontata. Questo è il cinema senza reti di sicurezza accessibile solo ai più avventurosi.
7. Villeneuve si è preso il giusto tempo per la realizzazione
Il film si è aggiudicato numerose candidature e premi per la varietà di emozioni che riesce a trasmettere. A volte sembra che Villeneuve abbia preso una pagina dal playbook di Ishiro Honda, il collaboratore di fiducia di Akira Kurosawa ricordato specialmente per Godzilla. Il regista è famoso per la profonda cura dei particolari e aspettava che il film fosse perfetto prima di rilasciarlo,in modo che aumentasse anche la suspense. È la stessa cura maniacale dei particolari che ha reso Arrival un film capolavoro.
6. Gli alieni e la loro lingua sono sontuosi e penetranti
Sicuramente non diremo che Arrival è un film impeccabile, ma certamente bisogna dare il giusto merito per come sono stati rappresentati gli alieni “heptapods” e per come è composto il loro linguaggio logografico.Louise non è il primo essere umano ad avere visto gli alieni e questi vengono chiamati heptapods in riferimento ai sette arti di cui sono provvisti. Hanno qualcosa che ricorda l’ entità cosmiche chiamate Cthulhu nel loro volto,ma anche qualcosa degli elefanti per il loro atteggiamento e per la loro profonda percezione intuitiva. La struttura della loro pelle e i loro movimenti goffi,così come i loro modo di pensare atavico,ricordano un essere a metà tra un pachiderma e un cetaceo marino. Quando Louise e il fisico Ian Donnelly (Jeremy Renner) iniziano a comunicare con gli alieni con una lavagnetta – gli alieni usano l’inchiostro che spruzzano dai tentacoli – quest’ultimi alla fine articolano un linguaggio logografico inizialmente incomprensibile. Questo linguaggio simbolico in un primo momento sembra insensato,fin quando non inizia ad assumere una forma logica.
5. Arrival è un puzzle fotografico in pieno stile Nolan e Aronofsky
Per gli appassionati dei film psichedelici di Darren Aronofsky o Cristoher Nolan (Memento,The Prestige, Inception),ci sono altri esempi recenti di questa tipologia di film (The Game di Fincher, Shutter Island di Scorsese, il recente thriller di Villeneuve Enemy e praticamente tutti i film di Lynch ) ma per il bene dei vostri occhi segnaliamo Aronofsky e Nolan come i maestri del genere.Come i personaggi di Inception o The Fountain, quelli in Arrival competono in ambienti surreali con strane percezioni che le persone normali riescono a vivere solo se fatti di funghi allucinogeni, a meno che non si parla di appassionati di yoga in cima al Vesuvio. Quindi si, Arrival compete con intelligenti concetti e designe in pieno stile bizantino.
Ma quando un arte ingegneristica sci-fi come quella rappresentata dal blockbuster Inception decide di fondare ogni cosa su una stucchevole scappatoia (è o non è un sogno?) o un film dai contenuti così seri e personali come The Fountain rischia di alienare il pubblico, Arrival ci porta fin dentro la tana del coniglio con una rischiosa e gratificante ricompensa che fa impallidire i film considerati più enigmatici. Dove Inception e The Prestige hanno offerto una considerevole (o spregevole) catarsi o chiusura, Arrival va oltre. Non solo si arriva al punto cruciale del film con una Louise come personaggio brillantemente e meravigliosamente realizzato,ma il pubblico va in contro a un’esperienza memorabile profondamente soddisfacente.Arrival non è solo un film,ma è un’esperienza che invita alla contemplazione,alla sensibilità e alla percezione profonda.
4. Arrival è estremamente attuale
È terribile e sensato che l’arrivo degli alieni ha gettato l’America in uno stato di ansia,incertezza e paura profonda,proprio al passo con questo periodo politico legate alle elezioni del presidente degli Stati Uniti. Un film come Arrival che parla dell’andare alla ricerca di un linguaggio comune ,di optare per l’unità e per l’integrazione di coloro che sono apparentemente diversi. Il mondo occidentale ha bisogno di questo tipo di film e di questi messaggi ora più che mai.
3. Un film importante che offre uno spettacolo mozzafiato
Arrival
è un film intelligente che va oltre il mero intrattenimento anche se aspira a staccare il maggior numero di biglietti attirando le masse; lo stesso si può dire dei graditi The Martian e Interstellar. Qui Villeneuve e il direttore della fotografia Bradford Young sono riusciti a curare i minimi dettagli trasmettendo quelle sensazioni di malinconia e inquietudine che sono propri della trama,trovando degli ottimi collaboratori nel designer Patrice Vermette e direttore degli effetti visivi Louis Morin. Questo importante team è riuscito a narrare le vicende da diverse angolazioni con diversi effetti a seconda delle circostanze,permettendo allo spettatore di avere un trasporto sia visivo che mentale. C’è un ambiente onirico ed emotivo ed è concretamente messo in scena in maniera magistrale.
2. Arrival scorre tra vecchio e nuovo
Arrival
ha comunque trattato un tema già visto e rivisto al cinema,ovvero l’invasione aliena, e lo ha fatto attraverso tutti quegli elementi già noti sul tema rivisitati con intelligenza che,per esempio, neanche Roland Emmerich avrebbe potuto fare. Si cita proprio Emmerich perché Arrival condivide con Indipendence Day (1996) l’arrivo minaccioso di astronavi aliene super colossali. Mentre Emmerich inserisce nei suoi film elementi che sono propri del cinema americano,capaci di intrattenere il pubblico davanti a una porzione di pop corn, Arrival tratta gli stessi temi con eleganza, nel tentativo di stimolare la mente e il pensiero, non solo il divertimento visivo. Nonostante tutto Villeneuve prende spunto da altre opere anche per quanto riguarda l’aspetto degli alieni o l’arrivo delle navi aliene sulla terra,riconoscendo l’importanza delle opere passate sul tema.
1. Amy Adams è la star e l’anima di Arrival
Amy Adams
è sorprendente in una performance memorabile nella parte di Louise. La sua capacità è quella di fondere fiducia e calma con freddezza, intelligenza e autocontrollo.Villeneuve mette in mostra un protagonista di sesso femminile di grande importanza,come gli era già successo in passato con Emily Blunt in Sicario. Questo è il turno di Amy Adams che mette in mostra tutto il suo talento dimostrando di essere imprescindibile per la riuscita del film. La Adams riesce a mostrare una Louise come una donna intelligente,sicura di sé e che trasmette sicurezza agli altri in antitesi con il suo aspetto di interiore fatto di emozioni contrastanti legate alle vicende personali. La grandezza poetica che ha raggiunto Villeneuve è in gran parte merito del meraviglioso talento di Amy Adams.
Fonte: TasteOfCinema