Attacco al Potere 2, la recensione dell’esplosivo sequel

Qualcuno dice che i film d’azione di una volta non esistono più. Quelle avventure alla Die Hard in cui Bruce Willis saltava dai grattaceli, era protagonista dell’ inseguimento di un aeroplano correndo a piedi per la città, mantenendo rigorosamente la t-shirt bianca appena ombrata su una spalla ferita. Gerard Butler con la serie Attacco al Potere sembra aver riportato in auge questo genere di film, confezionati per il puro intrattenimento composto da una miscela bilanciata di umorismo e adrenalina.

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Dal 3 Marzo è al cinema il sequel del primo successo di Antoine Fuqua, Attacco al Potere 2 – London Has Fallen. Questa volta dietro la macchina da presa troviamo il regista Babak Najafi alla regia del suo primo lungometraggio internazionale, sostenuto dalla sceneggiatura scritta da Katrin Benedikt, Christian Gudegast Creighton Rothenberger. “Sapevamo che al pubblico sarebbe piaciuto vedere riuniti Banning e Asher per un viaggio” ha dichiarato il produttore Les Weldon. Questa volta la minaccia è lontana dalla Casa Bianca, tra le strade di Londra, ma i terroristi tendono una trappola a tutti i leader mondiali con un particolare interesse verso il Presidente degli Stati Uniti d’America. Mike Banning, l’invincibile agente dei servizi segreti americani, si sta godendo un po’ di tranquilla vita familiare, fino a quando non viene richiamato all’azione per scortare Benjamin Asher in Inghilterra per assistere ai funerali del Primo Ministro inglese morto all’improvviso. Quale occasione migliore per un terrorista di avere riuniti nello stesso perimetro tutte le personalità più importanti del mondo che vuole sottomettere? L’evento mediatico e politico di assoluta risonanza si rivela così l’attentato più drammatico e catastrofico della storia, che in un periodo come quello che stiamo vivendo non lascia sicuramente indifferenti.

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L’M2 Pictures infatti, ha spostato più volte la data di uscita del film, previsto in un primo momento pochi giorni dopo gli eventi di Parigi. Se un tempo si liquidavano questi disastri sul grande schermo con la frase: “è solo un film!“, oggi la situazione è diversa e la sensibilità per certi argomenti rischia di sottrarre parte dell’ intrattenimento e divertimento propri di un prodotto cinematografico. Najafi dimostra tuttavia una certa padronanza della macchina da presa, realizzando un film dinamico ed esplosivo che diverte e coinvolge lo spettatore nell’avventura per la sopravvivenza di Banning e Asher. La chimica tra Gerard Butler e Aaron Eckart è l’ingrediente principale, anche se la scena è rapita dalle scene action con l’adrenalina alle stelle. Attacco al Potere 2 è uno di quei film d’azione classici in cui succede di tutto, peccato per la sceneggiatura debole e superficiale che per essere frutto di quattro menti è bocciata. Butler è praticamente un supereroe pronto a tutto per adempiere ai suoi doveri e proteggere il Presidente, e si spinge fino ai limiti regalando semplicemente un giro sulle montagne russe. “Abbiamo voluto amplificare la portata del secondo film in modo che fosse un’esperienza più forte per il pubblico” ha spiegato Weldon e sicuramente questo obiettivo è stato raggiunto. Rispetto al primo film il nuovo regista spinge l’accelleratore sull’azione spettacolare e l’eccesso di sparatorie, scontri corpo a corpo acrobatici e una dose massiccia di effetti speciali che rapiscono per circa due ore di proiezione. Il montaggio serrato e il dinamismo costante mantengono un ritmo veloce e incalzante, che non si abbandona mai a pause superflue. Risulta difficile oggi considerare la minaccia del terrorismo semplicemente come un’idea base per un film, e mentre viviamo gli eventi di Attacco al Potere 2 al fianco dei protagonisti il pensiero vola più volte alla realtà. Tuttavia se andate al cinema e vi gustate questo film come tale, è un’esperienza piacevole e spassosa che vi consigliamo.

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