Billie Porter questa volta l’ha fatta proprio grossa scagliandosi contro una personalità molto importante che non gli ha perdonato il gesto.
Personaggio controverso Billie Porter, ma in fondo, il mondo di Hollywood ci ha abituato a ben altro. Classe ’69 è un cantante e un attore statunitense che ha già collezionato numerosi premi nella sua carriera, tra cui un Emmy Award, un Tony Award e anche un Grammy.
All’inizio della sua carriera, ha recitato soprattutto in teatro per numerosi musical di successo. La sua prima volta in televisione è stata nel 1992 come concorrente del talent show Star Search che gli permise di vincere un premio di ben 100 mila dollari.
Queste però è stato solo l’inizio del suo successo, che gli ha permesso di dividersi tra TV e cinema, con vari film Diu successo tra cui Un amore sotto l’albero e Cenerentola. Il suo esordio musicale è invece datato 1999, anno in cui pubblico il suo primo album, mentre dal 2005 pubblica una serie di album anche in maniera indipendente.
Un uomo che di sicuro non ha paura di apparire e che ha fatto parlare di se su ogni red carpet che ha calcato. Questa volta però, sono state le sue dichiarazioni a metterlo nei guai.
La persona sbagliata
In quel di Hollywood tutto è permesso, tranne toccare quelli che sono gli intoccabili. Ad esempio la direttrice di Vogue USA, Anna Wintour è proprio una delle persone coin cui sarebbe meglio evitare discussioni. Billie lo sapeva, ma questo non gli ha impedito di chiamarla str****a.
Lo scontro avvenuto tra i due era dovuto a una delle copertine di Vouge. Secondo il buon Porter, quella fatta dal giornale era una scelta semplice, mettendo in copertina Harry Styles, bianco, carino e anche etero. Assolutamente non anticonformista come Billie. Uno scontro che ha portato alla revoca dell’invito a lui destinato per il Met Gala.
Le parole di Porter
“Non è colpa di Harry Styles se è bianco, carino, etero e perfettamente integrato in quel mondo. Uno come me, invece, mette in crisi il sistema. Styles è bianco ed è etero. Ecco perché è in copertina”.
“Ho avuto un incontro con Anna Wintour, insieme allo staff di Condé Nast, qualche mese prima dell’uscita di quella copertina. Quella str***a verso la fine mi ha chiesto ‘Come possiamo fare di meglio?’ e io sono stato preso così alla sprovvista da non rispondere come avrei dovuto. Avrei voluto dire ‘Usa il potere che ti è dato da Vogue per far sentire la voce di chi guida questo movimento di de-gendering della moda”.