Blindness – Cecità | 5 motivi per vedere il film tratto dall’omonimo romanzo

Un film come Blindness – Cecità, in un periodo storico come questo non è diciamo tra le prime scelte del pubblico. Incentrato su uno strano virus che colpisce praticamente tutto il mondo rendendo ciechi uomini, donne e bambini, è tratto dal romanzo di successo di Jose Saramago.

Blindness – Cecità, il capolavoro letterario di Jose Saramago

L’autore per molti anni, ha sempre rifiutato l’idea di cedere i diritti per realizzarne una versione cinematografica, per paura che potesse trasformarsi nel solito film catastrofico e in parte al filone zombie. Quindi, avere la possibilità di vedere il suo corrispettivo visivo, che tra l’altro inaugurò la 61^ edizione del Festival di Cannes nel 2008, può ritenersi assolutamente un valido motivo.

La forza della Moglie

L’unico personaggio che non ha un nome è proprio colei che ha la possibilità di vedere, a differenza degli altri, colpiti dal virus. Il suo compito non solo sarà quello di essere gli occhi del marito oftalmologo (Mark Ruffalo) ma anche di essere l’unica testimone delle atrocità di alcuni soggetti che approfittando della situazione, sono stati tristemente protagonisti di violenze e atti illeciti.

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L’umanità messa in discussione

Questa motivazione si intitola in questo modo, perché in un certo senso, stiamo vivendo alcune situazioni simili al film anche noi, a causa del coronavirus. Di fronte a situazioni devastanti, difficili da gestire e che richiedono l’aiuto della collettività, emergono due aspetti che contraddistinguono l’umanità. La prima, vede il rispetto delle regole e la solidarietà verso chi ha bisogno di aiuto; mentre la seconda un totale menefreghismo, che non solo va a discapito di tutti, ma anche di chi crede di essere più furbo degli altri. L’umanità viene quindi messa in discussione, quando la Moglie, si trova a dover essere testimone di scene ignobili, che a momenti, le fanno maledire questo suo dono di essere immune al virus.

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Colori tenui per una storia forte

Sotto un punto di vista tecnico, se così vogliamo definirlo, trovo che la scelta del regista brasiliano Fernando Meirelles, di scegliere colori tenui, quasi pastello e la totale assenza di trucco nella protagonista, La Moglie interpretata da Julianne Moore sia vincente anche ai fini della narrazione. Le immagini che non hanno un forte impatto come colori, rendono tutto ‘candido’ e sembra quasi che faccia male agli occhi per quanto sia tutto chiaro cromaticamente. Elemento che viene messo in risalto, anche nell’abbigliamento della donna vedente, bionda, con una carnagione molto chiara.

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Blindness – Cecità, disaster movie ma non solo…

Come detto inizialmente, la scelta di non cedere i diritti del romanzo da parte dello scrittore premio Nobel fu a causa della volontà di non trasformare questo film in un ‘disaster movie’. Senza girarci troppo intorno, ormai questo tipo di storie, che hanno una tematica incentrata su un virus che colpisce chi sta bene e lo rende invalido o lo porta alla morte, viene etichettato in questo modo. Quello che però non vale per tutti, è che la storia di Saramago rispetto ad altre, ha davvero una marcia in più e per tanto, brilla di suo senza alcun tipo di problema. È un film che merita di essere visto almeno una volta, nonostante il periodo non sia dei migliori.