Dopo autori del calibro di Sofia Coppola e Yorgos Lanthimos, Lynne Ramsay, la straordinaria autrice di …e ora parliamo di Kevin, chiude il concorso della settantesima edizione del Festival di Cannes con l’intenso You Were Never Really Here. Una pellicola che, sin dal titolo, si impone tra le più affascinanti opere che abbiamo avuto il piacere di vedere alla kermesse francese.
Un drammatico antieroe
Trascendendo il cast all-star dei film presentati a Cannes 2017, Lynne Ramsay punta tutto su Joaquin Phoenix, un attore che catalizza i novanta minuti di You Were Never Really Here con una performance da Palma d’oro. Capelli lunghi, barba bianca e fisico corpulento, Phoenix è il cuore della epopea criminale di Joe. Un uomo segnato da un’infanzia rubata e da un folle desiderio di morire. Dalle soffocanti buste di plastica ai sogni tarantiniani, Joe è un sopravvissuto infelice di essere tale. Lo dimostra la sua attitudine a mettersi nei guai per salvare Nina, la vittima innocente di un traffico sessuale dalle origini politiche. Imprigionata in una realtà incomprensibile, Nina è come Joe, una creatura a cui è stata rubata l’infanzia.
Focalizzandosi su un antieroe tormentato da un passato di cui porta le cicatrici nel corpo e nell’anima, Lynne Ramsay confeziona un thriller ipnotico e affascinante. Un dramma dai colori freddi su un uomo che, nella quotidianità, rivive gli orrori del passato.
Sputando sangue e accumulando cicatrici, Joe si rivela in tutta la sua forza fisica ed emotiva al grande pubblico. L’ennesima performance straordinaria di uno dei più brillanti attori del cinema contemporaneo.
Un thriller imperdibile
Il dramma, il thriller e il noir si fondono in You Were Never Really Here, un’opera su un ex soldato che ha l’animo di un bambino. Una messa in scena coraggiosa che, trascendendo la violenza esasperata e i guizzi onirici, diventa metafora dello stesso Phoenix, mai così in parte per la sua esistenza al limite e i drammi di un passato che non smette di ferire. Lynne Ramsay, facendo rivivere gli orrori di Joe attraverso gli schizzi di sangue di chi trova il coraggio di fargli un torto, osa l’impossibile.
È un film che fa discutere You Were Never Really Here per la sua capacità di intrattenere con una storia drammatica e un’ironia perversa. C’è un po’ di Tarantino nelle sfumature gore ma c’è anche l’intimismo di Lynne Ramsay in Joe e Anna; due personaggi antitetici che animano una faccia della stessa medaglia.
Al di là della violenza e del sangue, trasuda speranza You Were Never Really Here. Un instant classic che, esaltando il talento di Joaquin Phoenix e la formidabile estetica di Lynne Ramsay, invita a non gettare mai la spugna perché, dopo il buio, potrebbe sempre tornare la luce.
You Were Never Really Here è in concorso alla settantesima edizione del Festival di Cannes.