Philip Seymour Hoffman e la droga, in rehab a maggio

In attesa di avere conferme ufficiali sulla causa della morte di Philip Seymour Hoffman, ci siamo imbattuti in una vecchia dichiarazione dell’attore rilasciata nel 2006 durante un’intervista alla CBS, dalla quale si evince che la droga è stata una presenza oscura nella vita dell’attore, portandolo più volte sull’orlo del baratro.

“Sono state la droga e l’alcol due aspetti della mia vita fuori controllo…Mi piacevano troppo. Sono stato in rehab, uscii pulito a soli 22 anni. Vai nel panico…e io andai nel panico per la mia vita“. La fama precoce, una celebrità forse arrivata troppo in fretta e all’improvviso: ”Mi colpiscono molto le storie di questi giovani attori che a 19 anni tutto ad un tratto sono belli e famosi e ricchi. Ho sempre pensato ‘Oh mio Dio. Sarei morto’. Essere bello, ricco e famoso a 19 anni. Ripenso proprio a quei tempi. Penso che se avessi avuto soldi, quel tipo di soldi e tutta quella roba sarei morto”.

Queste poche parole spiegano forse meglio la siringa nel braccio ritrovata sul corpo senza vita di Hoffman poche ore fa a New York, quasi a testimoniare che forse l’overdose è stata la vera causa della sua morte. Infatti, dando un’occhiata nel suo passato, siamo venuti a conoscenza della sua permanenza in un rehab proprio lo scorso maggio per disintossicarsi dalla dipendenza di eroina. Hoffman sarebbe rimasto appena dieci giorni in tale struttura, per poi tornare subito a lavoro, vista la fitta agenda professionale che prevedeva numerosi impegni, soprattutto negli ultimi anni, tra il successo di Hunger Games, la partecipazione a festival come Venezia e il recente Sundance Film Festival e altri progetti. Purtroppo il mondo del cinema e della musica sono attraversati sempre più spesso da queste tragiche perdite a causa di sostanze stupefacenti o una forte dipendenza dall’alcol, ma in fondo conoscere le cause della morte di un grande talento non serve, ma l’unica cosa che può aiutarci a trovare una spiegazione è ricordare i suoi momenti artistici più emozionanti, le interpretazioni uniche e inimitabili che lo hanno reso una perla del cinema contemporaneo. Ciao Philip!

Fonte: CBS