Abbiamo visto in anteprima Until Dawn – Fino all’Alba e non ci aspettavamo questo vortice di sangue, adrenalina e tensione. Ecco la recensione.
Until Dawn – Fino all’Alba, il nuovo film horror al cinema dal 24 aprile 2025, si presenta come un’esperienza cinematografica coinvolgente, tesa e visivamente affascinante. Ispirato all’omonimo videogioco Playstation Studios, questa avventura non è destinata solo agli appassionati della console.
Diretto da David F. Sanberg, questo thriller psicologico immerge il pubblico nel terrore con un ritmo serrato e momenti di suspense in grado di mantenere lo spettatore incollato alla poltrona fino all’ultimo fotogramma. Tuttavia, nonostante l’efficace atmosfera e una messa in scena impeccabile, la sceneggiatura presenta alcune lacune che ne frenano il pieno potenziale. Ma andiamo per ordine.
La trama di Until Dawn – Fino all’Alba
Un gruppo di giovani si rifugiano in una remota località di montagna per un weekend di svago, ma una serie di eventi misteriosi e inquietanti trasforma rapidamente la loro vacanza in un incubo senza via di scampo. Esplorando un centro visitatori abbandonato, vengono inseguiti da un assassino mascherato e orribilmente uccisi uno dopo l’altro…per poi svegliarsi e ritrovarsi all’inizio della stessa notte. Intrappolati nella valle, sono costretti a rivivere l’incubo ripetutamente ma ogni volta la minaccia dell’assassino è diversa, ciascuna più terrificante della precedente.
L’aspetto più riuscito del film è sicuramente la tensione costante che si respira fin dai primi minuti. La regia sfrutta magistralmente il ritmo, alternando momenti di calma e di paura crescente, giocando con i silenzi, i colpi di scena improvvisi e le scene d’azione ad alto impatto. La paura non è mai gratuita; il film riesce a costruire una tensione che cresce lentamente ma inesorabilmente, facendo aumentare l’ansia dello spettatore senza ricorrere a facili shock.
Le scene più intense, in particolare quelle notturne, sono caratterizzate da un uso sapiente delle luci e delle ombre, che rendono ogni angolo un potenziale nascondiglio per il pericolo. Come i protagonisti anche il pubblico non sa cosa lo aspetta nella scena successiva e questo effetto sorpresa alimenta la suspance e toglie il paracadute. Spesso i film costruiti sul loop temporali devono stare attenti a non cadere nella ripetitività negativa che rallenta il ritmo del film, e questo ci riesce.

Pro e contro
La sceneggiatura di Until Dawn – Fino all’Alba non sempre riesce a reggere il confronto con la qualità della regia. Sebbene la trama si sviluppi in modo abbastanza coerente, i dialoghi risultano spesso superficiali e poco convincenti, soprattutto nelle fasi iniziali.
Le conversazioni tra i protagonisti, troppo spesso, appaiono forzate e prevedibili, privando i personaggi di quella profondità che sarebbe stata necessaria per aumentare l’empatia con il pubblico. In un film che gioca molto sulla psicologia dei personaggi, la mancanza di sfumature nei dialoghi mina la credibilità di alcune dinamiche.
Inoltre, alcuni degli sviluppi narrativi sono già visti, riprendendo elementi tipici del genere horror senza offrirne un’interpretazione originale. Tuttavia nel complesso il film fa un buon lavoro nel costruire la tensione e nel coinvolgere lo spettatore, e la storia mantiene il giusto equilibrio tra azione e terrore psicologico, facendo breccia nel cuore degli amanti del genere.
Cura estetica vincente
Uno degli aspetti più lodevoli di Until Dawn – Fino all’Alba è sicuramente l’aspetto visivo. Gli effetti speciali sono convincenti e ben integrati nel contesto del film, con creature mostruose e apparizioni spettrali che sembrano realmente tangibili. Sicuramente alcuni riferimenti al passato sono chiari, ma se interpretati come omaggi al cinema horror di intrattenimento anni 80 e 90, possono rivelarsi un punto di forza.
La qualità degli effetti digitali non è mai invadente, ma si fonde perfettamente con la scenografia per creare immagini potenti e inquietanti. Ogni dettaglio della scenografia è curato con attenzione, dalla casa isolata immersa nel bosco alle ambientazioni esterne, che offrono un senso di claustrofobia e vulnerabilità che si riflette sulla psicologia dei personaggi. Il paesaggio innevato, l’oscurità che pervade ogni angolo e la scenografia intrisa di mistero sono tra i punti di forza di questo film.

Un film horror spassoso e spaventoso
Until Dawn – Fino all’Alba è un film horror che riesce a coinvolgere e a spaventare grazie alla sua atmosfera tesa, all’uso sapiente dei effetti speciali e a una scenografia ricercata. Nonostante le pecche nella scrittura, il film resta un’opzione solida per chi cerca una storia horror avvincente, con momenti di puro terrore e una regia in grado di tenere alta l’attenzione per tutta la sua durata.
Se amate i film che giocano con la tensione e l’elemento soprannaturale, Until Dawn – Fino all’Alba è sicuramente una visione da non perdere, anche se, in termini di innovazione, lascia un po’ a desiderare.