La recensione di Cattivi vicini 2: una società macho-centrica

Dirigere il secondo capitolo di una commedia è sempre una scommessa rischiosa. Nel corso della storia cinematografica recente abbiamo assistito alla nascita di molte saghe comiche che, nonostante gli sforzi, hanno perso ben presto il loro appeal e la loro forza dopo il primo episodio. Esempi celebri sono sicuramente Come ammazzare il capo e vivere felici (il cui sequel non è riuscito a raggiungere le vette del film originale), o ancora il nuovo Zoolander 2, distante anni luce dalla follia che rese il primo film un cult indimenticabile.

Ma gli esempi, anche meno attuali, si sprecano: come dimenticare il doloroso flop di Blues Brothers 2000, seguito della mitica pellicola diretta da John Landis, o il disastroso sequel di The Mask ? La situazione si complica notevolmente se anche il film originale non ha mai brillato per acume e bellezza. È questo il caso di Cattivi Vicini, commedia del 2014 con Zac Efron e Seth Rogen divenuta campione di incassi negli Stati Uniti, nonostante un canovaccio non particolarmente originale, già proposto numerose volte sul grande schermo.

Zac Efron in Cattivi Vicini 2
Zac Efron in Cattivi Vicini 2

Una società macho-centrica

Dopo due anni da quel grande successo di pubblico, il regista Nicholas Stoller ci riprova con un seguito, Cattivi Vicini 2: Sorority Rising. Il centro del film in sala in questa seconda trasposizione cinematografica non è più la scellerata confraternita Delta Psi del capitolo precedente, bensì la “sorority” Kappa Nu, organizzazione esclusivamente femminile che rivendica il proprio “diritto al party” contro una società ancora “macho-centrica” e discriminante. Variazione sul classico tema del “college”, che ha reso celebri saghe demenziali come Porky’s o American Pie, questo Cattivi Vicini 2 non riesce ad elevare il materiale di partenza, ponendosi come un classico “more of the same” che potrà essere apprezzato fino in fondo solo dai fan del primo episodio e della moderna commedia americana.

Nonostante ciò, fortunatamente, Stoller decide di non trascinare la pellicola nella volgarità più inopportuna e gratuita, come quella vista nel recente Nonno Scatenato (tuttavia anche in questo caso il linguaggio greve non manca), riuscendo a strappare più di un sincero sorriso durante i novanta minuti di visione.

Cattivi Vicini 2
Cattivi Vicini 2

Niente di nuovo rispetto al primo film

Trattandosi di una quasi totale ripetizione di quanto visto nel primo capitolo, a funzionare anche questa volta è la forte alchimia fra Zac Efron (nella imperdibile e simpatica veste di “frignone”) e il travolgente Seth Rogen, nei panni di un padre tenace ma distratto. Ai due protagonisti originali si aggiungono però le inedite controparti femminili, tra cui spicca la sempre attiva e simpatica Chloë Grace Moretz, visibilmente a proprio agio nel ruolo di una ragazzina intraprendente in lotta contro la misoginia imperante di una America ancora fortemente testosteronica.

Ma se film come il bellissimo Tutti vogliono qualcosa di Richard Linklater hanno dimostrato che è possibile trovare una perfetta sintesi fra cinema d’ autore raffinato e commedia per adolescenti, questo Cattivi Vicini 2 (nonostante alcuni momenti esilaranti, come il dibattito fra le diverse versioni di Hillary Clinton) decide di non soffermarsi in maniera sufficiente sulle potenzialità di un tema così importante come quello della emancipazione femminile, puntando tutto sul più classico umorismo a stelle e strisce, che farà la gioia di chi ha apprezzato il primo episodio ma che difficilmente riuscirà a conquistare nuovi sostenitori.

Allo scorrere dei titoli di coda la sensazione sarà quella di aver passato un po’ di tempo in allegria ma difficilmente, usciti dalla sala, ci si ricorderà qualche battuta memorabile, e la visione di questo Cattivi Vicini 2 scivolerà velocemente via come (purtroppo) successo a molte delle commedie targate U.S.A. realizzate in questi ultimi anni.

TRAILER