Chris Hemsworth: l’Australia alla conquista di Hollywood

Una carriera che forse non spicca in quanto a numeri, ma che certamente è degna della qualità del prodotto. Nessun riconoscimento propriamente ufficiale, ma una sfilza di fan in tutto il mondo che probabilmente non vedono l’ora di ritrovarlo sul grande schermo. Di chi stiamo parlando? Biondo, occhi azzurri, fascino da vendere, alto abbastanza da far girare la testa al gentil sesso. Gli indizi dovrebbero essere sufficienti a restringere il campo; se poi ci aggiungiamo che è coinvolto nella schiera degli eroi targati Marvel, forse lo riconoscerete senza più dubbio alcuno. Chris Hemsworth,  australiano di nascita, sembra nato alla luce di quel sole che tutti immaginiamo colpire le spiagge più belle del continente oceanico.

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L’arte attoriale è un vizio di famiglia, a giudicare da quel che abbiamo visto dei suoi due fratelli (LukeLiam), che sono entrati a loro volta a far parte del panorama cinematografico di Hollywood. Del resto, Australia e California non sono poi così diverse, e la sua aura di sex symbol lo ha seguito oltre oceano fino agli studios più famosi del mondo. Il suo esordio televisivo non sembra promettere bene, almeno fino a quando ottiene il ruolo di Kim Hyde nella soap opera australiana Home and Away, in cui tra l’altro hanno recitato molte celebrities prima di diventare note a livello internazionale, e parliamo di nomi quali Heath Ledger, Naomi Watts e Julian McMahon. Chris compare in ben 171 episodi della serie, fino a quando lascerà il telefilm per partecipare alla quinta stagione di Dancing with the Stars nel 2007, dalla quale verrà tuttavia eliminato dopo sole sei settimane. Sulla cresta dell’onda nella sua madrepatria, riesce ad ottenere nel 2009 il ruolo di James T. Kirk, padre del Capitano Kirk nelle sequenze iniziali di Star Trek firmato J.J. Abrams. Dopo due ruoli in A Perfect Getaway – Una perfetta via di fuga e Cash Game – Paga o muori, si trasferisce finalmente nell’altrettanto assolata Città degli Angeli, tanto da ottenere sin da subito un ruolo da protagonista in Shadow Runner, un progetto che tuttavia non supererà mai la fase di produzione.

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Eppure il successo è proprio dietro l’angolo: nel 2011, verrà scelto per vestire il rosso mantello del supereroe Thor, ruolo per il quale metterà su ben nove chili di massa muscolare e in cui verrà affiancato da Anthony Hopkins nel ruolo di Odino e Tom Hiddleston in quelli di Loki. Sappiamo tutti com’è andata a finire, e il suo dio norreno ha conosciuto la fama nelle pellicole successive quali The Avengers (insieme alla banda Marvel che ormai ben conosciamo), Thor: The Dark World, Avengers: Age of Ultron e infine Thor – Ragnarok, che con tutta probabilità finirà sul grande schermo tra un paio d’anni. Tra i suoi lavori più importanti vanno annoverati l’horror dai toni splatter Quella casa nel bosco, il fantasy Biancaneve e il cacciatore al fianco di Kristen Stewart e il thriller drammatico Blackhat con la grintosa Viola Davis per la regia di Michael Mann, tornato a dirigere un prodotto cinematografico dopo sei anni di assenza dal panorama in questione.

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L’ultimo progetto lo vede coinvolto nel drama adventure Heart of the Sea, adattamento dell’omonimo romanzo
scritto da critto da Nathaniel Philbrick nel 2000 sulla vera storia della baleniera Essex, evento che nel diciannovesimo secolo ispirò Herman Melville nella scrittura del suo celeberrimo Moby Dick. Una storia di sopravvivenza, che quasi gioca con le debolezze umane fino a mostrare l’impensabile. Sfidando la fame, il freddo, le intemperie, la sofferenza e la disperazione, il gruppo di protagonisti dovrà inevitabilmente fare i conti con il destino nudo e crudo che non risparmia nessun essere umano. Tirando le somme, l’esistenza cinematografica di Chris si eleva al livello di moltissimi suoi colleghi e con il trascorrere degli anni sembra procedere sempre più verso lidi limpidi e sicuri. Non resta che augurarci che la sua misteriosa aria da “cattivo” resti viva tanto a lungo da permetterci di sognare dinanzi a quell’irresistibile sguardo sullo schermo.

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