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La recensione di Biancaneve live action, come il politically correct può distruggere un classico Disney

Biancaneve non ha deluso le nostre aspettative, è brutto come sembrava dal trailer. Ecco qui la nostra recensione aspra e sincera.

I live action Disney fanno sempre discutere, ma forse questo Biancaneve è il meno riuscito fino a oggi. Le prime immagini diffuse online con il trailer avevano già abbassato le aspettative, promettendo un musical caricaturale, divorato dal politically correct che negli ultimi anni ha travolto il cinema. E ahimè, il risultato rispetta le premesse.

La rivisitazione in live-action del classico Disney del 1937, diretta da Marc Webb, arriva al cinema il 20 marzo 2025 con Rachel Zegler nei panni della principessa protagonista e Gal Gadot come la Regina Cattiva, villain principale del film. Non mancano i famosi sette nani Mammolo, Dotto, Cucciolo, Brontolo, Gongolo, Pisolo ed Eolo che però sono stati declassati e quindi eliminati dal titolo e realizzati in CGI secondo lo stile dei tempi ipocriti e censurati che stiamo vivendo.

Biancaneve: la storia la ricordavamo diversa

La storia raccontata in questo nuovo film è in parte in linea con il classico Disney, e in parte originale. Tutto il prologo che introduce la famiglia di Biancaneve, l’infanzia della principessa e il quadro della vita nel regno è funzionale alla narrazione, poichè nell’originale degli anni 30 l’antefatto è sintetizzato e l’azione si proietta nel bosco dopo poche scene. Ma quello che succede dopo viene stravolto da una sceneggiatura buonista, debole e non necessaria.

Il principe è diventato un ladruncolo, i nani sono di contorno e la CGI non gli rende giustizia, facendoli sembrare creazioni dell’intelligenza artificiale fatti con un filtro di TikTok, ma soprattutto la motivazione per mordere la mela avvelenata e altre questioni che riguardano la strega cattiva sono superficiali e inutili.

Biancaneve viene allontanata dal castello e si ritrova a vivere con i sette nani, quando incontra un giovane brigante di cui si innamora. Insieme a quest’ultimo e il suo team prova a contrastare la strega e le sue guardie per tornare a regnare e salvare la gente del villaggio che sta vivendo un periodo buio di schiavitù e povertà.

Biancaneve live action
Rachel Zegler in Biancaneve (Foto: Disney) – Newscinema.it

Un musical sdolcinato e noioso

Il live action di Biancaneve è un musical, ma con molte canzoni originali e pochi brani iconici del classico Disney. I nuovi brani non convincono e risultano alquanto stucchevoli e banali nel testo. Rivisitare la trama può essere anche intrigante e innovativo, ma questo Biancaneve sembra prendere in prestito dettagli da altre favole come Robin Hood, Cappuccetto Rosso e Cenerentola, creando confusione e sottolineando una mancanza totale di creatività.

Volendo mettere da parte il paragone con l’originale, tuttavia, il film è noioso, ha poco carattere e i messaggi importanti sono veicolati in modo scontato e vano. Plauso per i costumi di Gal Gadot molto glamour e accurati nelle varie riproduzioni, come il suo look e la sua credibilità nei panni del personaggio. Ma, a parte la sua interpretazione, il resto del cast è scialbo e privo di qualsiasi carisma. Nessun personaggio è ben caratterizzato e si distingue per la sua personalità, menomale che ci sono gli animali, simpatici e dolci, resi bene dalla CGI.

Gal Gadot Biancaneve
Gal Gadot in Biancaneve (Foto: DIsney) – Newscinema.it

Una strega che non fa paura

Ironia non pervenuta e avrebbe sicuramente aiutato il ritmo della narrazione. Alcune scene tra i momenti chiave della storia si risolvono in pochi secondi, ma le modifiche in nome del politically correct sono le più ridicole. A parte i poveri sette nani inglobati dalla computer grafica, gli autori hanno sentito il dovere di sottolineare che la bellezza, uno dei temi centrali del film che rappresenta anche la causa scatenante dell’ira e dell’opera del villain, è quella interiore e non solo estetica. Tanto che anche quando la matrigna si trasforma nella strega vecchia e cattiva ha comunque un aspetto poco inquietante con gli occhi azzurri e qualche ruga in più.

Ma il peggio si gioca nel finale buonista e privo di qualsiasi pathos e tensione perchè la strega cattiva viene liquidata con una tirata d’orecchie e se ne va. Le guardie sotto incantesimo si “risvegliano” semplicemente perchè Biancaneve gli ricorda il loro nome e la professione prima del cambio bandiera, e tutti vivono felici e contenti ballando e cantando.

Insomma Biancaneve forse non si meritava e non aveva bisogno di tornare sul grande schermo con questo adattamento insipido e confusionario. Tuttavia i più piccoli potrebbero vederlo con piacere, per gli animali teneri, la scenografia e i costumi colorati e la musica.

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Letizia Rogolino
Letizia Rogolino
Il cinema e la scrittura sono le compagne di viaggio di cui non posso fare a meno. Quando sono in sala, si spengono le luci e il proiettore inizia a girare, sono nella mia dimensione :)! Discepola dell' indimenticabile Nora Ephron, tra i miei registi preferiti posso menzionare Steven Spielberg, Tim Burton, Ferzan Ozpetek, Quentin Tarantino, Hitchcock e Robert Zemeckis. Oltre il cinema, l'altra mia droga? Le serie tv, lo ammetto!

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