BilBOlbul
, il Festival Internazionale del fumetto di Bologna, che attendiamo a novembre nella sua versione ufficiale, continua ad offrire preziose occasioni con gli appuntamenti di Aspettando BilBOlbul. Per la serie Ritratti d‘autore arrivano in città artisti di fama internazionale, e dopo Mari Kanstad Johnsen e Thierry Van Hasselt, è stato il francese Bernard Granger, in arte Blexbolex , ad animare una lezione all’Università della città, il 17 febbraio.
Classe 1966, Bernard è un artista con una formazione particolare, nato con le autoproduzioni e solo in seguito, ed anche attraverso sofferenze interiori, passato all’editoria “classica”. Pubblicato di recente in Italia da Orecchio Acerbo, per il quale è uscito anche il suo ultimo album Ballata, ha infatti alle spalle un’esperienza ventennale. Nella interessante intervista con Ilaria Tontardini, Blexbolex ha ripercorso con una sincerità inconsueta e generosa gli anni della sua formazione ed i successivi passi della sua carriera, offrendo uno spaccato su più piani del suo operare. Da un lato, puntuali osservazioni su aspetti legati alla tecnica del suo lavoro, dall’altro, una finestra aperta su tutti gli aspetti psicologici, umani ed emotivi di chi vive con passione questo mestiere. L’incontro con l’incisione e la serigrafia dei primi anni di studio, avvenuto quasi suo malgrado, lo ha portato a vivere strettamente il rapporto con queste tecniche, così vincolanti nella loro matericità e nei loro passaggi tecnici, da essere divenute esse stesse una guida per l’artista. E Blexbolex ha trovato nei loro limiti materiali dei binari, delle prospettive che lo hanno portato a creare opere sentite come le uniche possibili: non lavori creati a tavolino, da un processo lento e mentale, ma opere scaturite dalla stessa materia, che lo guida e agisce al suo interno.
Il fortuito incontro con un libraio illuminato porta il giovane Bernard a trovare una via di commercializzazione per le sue prime autoproduzioni, che si stringono negli scaffali insieme ai lavori di artisti che provengono da mondi diversi, dalla cultura punk più pura ai fuggiaschi del fumetto classico che cercano vie alternative. In seguito, saranno le richieste stesse nate dagli incontri con alcuni editori a condurre Blexbolex verso produzioni che lo strappano dall’indipendenza delle sue serigrafie per approdare gradualmente al mondo delle pubblicazioni ufficiali. Incontri che Bernard racconta con forte sincerità, lasciando emergere come sia la volontà di seguire i desideri di editori con cui ha ottimi rapporti personali, sia le diverse necessità, anche economiche, lo abbiano portato a forzarsi, accettando i paletti posti da autentiche pubblicazioni, pur restando infine fedele a se stesso, anzi trovando nuove strade che mai avrebbe immaginato di poter percorrere.
People – A book by BLEXBOLEX from Brad DeCecco on Vimeo.
Blexbolex
si confronta con ogni nuovo progetto in maniera differente, chiedendo quasi al soggetto di venirgli incontro, di farsi scoprire, in un processo anche faticoso di approssimazione per gradi che lo conduce infine, quasi suo malgrado, a scoprire la forma e la trama che ogni libro nasconde già in sé: crea così ogni volta un nuovo oggetto libro, che ha una sua particolare struttura e identità. Molto felice è, in questa ottica, la sua decisione di rapportarsi anche con l’editoria per ragazzi, creando progetti che devono muoversi entro limiti e bisogni molto diversi da quelli per adulti, dalle forme al linguaggio.
La sua collaborazione con case editrici di tutta Europa genera lavori di grande successo come il bellissimo “Die Flucht nach Abecederia” (Edition Büchergilde, 2007), stampato in serigrafia in edizione a tiratura limitata, poi edito come Abecederia (Les Requins Marteaux, 2008), Crime chien (Pipfax, 2008), No Man’s Land (Nobrow Press, 2012). Nel 2009 il suo “L’Imagier des gens” (Albin Michel Jeunesse) vince il titolo di libro più bello del mondo, alla fiera del libro di Lipsia. In Italia, con Stagioni, Immaginario e Ballata (tutti usciti per Orecchio Acerbo), Blexbolex realizza libri di fortissimo impatto nella loro essenzialità, in cui il suo amore per il colore e la ricerca di un senso strutturale si esprimono al meglio.
Prossimo ospite della rassegna Ritratti d’autore, Gipi, il 22 marzo all’Accademia di Belle Arti di Bologna.
Tutto BilBOlbul su http://www.bilbolbul.net/2014/it/festival.html