Nello spazio profondo una guerra imponente tra due razze aliene non accenna a terminare e Carol Danvers, una giovane donna dotata di poteri straordinari sembra sapere da che parte schierarsi, almeno fino a quando non precipita sul pianeta C-53, la Terra. Da quel momento le sue certezze iniziano a vacillare e i ricordi di una vita passata diventano sempre più invasivi, portandola a scoprire una nuova verità. Siamo nell’America degli anni ’90 con un ignaro Nick Fury che inizia a comprendere che quello che sembra la fantasia di un folle è un’affascinante e pericolosa realtà. Il suo incontro con la futura Captain Marvel, una “nobile guerriera” destinata a diventare uno degli eroi più potenti dell’universo, cambierà la sua vita per sempre.
Diretto da Anna Boden e Ryan Fleck, Captain Marvel è la risposta dell’universo di Stan Lee alla Wonder Woman della Dc Comics, con una nuova eroina al femminile interpretata da Brie Larson. Per qualcuno è stato difficile immaginare quest’ultima nei panni di un personaggio nato sulle pagine dei fumetti, dopo la sua interpretazione fortemente drammatica nel film Room che le è valso un premio Oscar come Migliore Attrice Protagonista. Tuttavia Larson dimostra qui di avere il giusto carisma e una discreta ironia per vestire i panni di Captain Marvel nel modo giusto. Aiutata anche da una buona alchimia con Samuel L. Jackson, che sfrutta la sua vena comica in stile Principe di Bel Air, prima di entrare nel vivo dello Shield e perdere il suo occhio. Captain Marvel precede il capitolo finale di Avengers: Endgame, in cui l’eroina capace di lanciare raffiche di fotoni avrà un ruolo chiave, secondo fonti attendibili.
La sceneggiatura scritta a più mani da Meg LeFauve, Nicole Perlman, Geneva Robertson-Dworet, Liz Flahive e Carly Mensch, è equilibrata, ritmata e divertente. Tuttavia la prima parte del film è troppo esplicativa e didascalica, e il divertimento inizia quando l’azione si sposta sulla Terra dopo un atterraggio fortuito della protagonista in un familiare Blockbuster. Sono numerosi infatti i riferimenti agli anni 90, dalla musica all’oggettistica che compone varie inquadrature e il look dei personaggi. Il make-up degli Skrull, gli alieni mutaforma che ricordano la comitiva dell’Agente Smith in Matrix per la loro capacità di trasformarsi in qualsiasi cosa, sembra quello delle creature mostruose di Buffy L’Ammazzavampiri.
La scelta coraggiosa della Marvel di affidare Captain Marvel a due registi lontani dai successi del box office, si è rivelata lungimirante. Tra cariche elettrostatiche, azione e umorismo ci troviamo davanti a un film di intrattenimento, intelligente e spassoso. Il cast comunque gioca un ruolo fondamentale e non possiamo non citare Jude Law nei panni di Yonn-Rogg e Annette Bening che, come la Suprema Intelligenza, conferma il suo talento anche se non le spettano dialoghi memorabili. Intrigante e curioso anche il villain Talos, capo generale degli Skrull interpretato da Ben Mendehlson, un villan ricco di sfumature che porta avanti le sue idee con determinazione e saggezza.
Molte sequenze di Captain Marvel sembrano un omaggio a Star Wars, dall’uso di ologrammi per comunicare, la caratterizzazione delle creature aliene e gli scontri e inseguimenti per il polveroso canyon a bordo di velivoli veloci. Un film dall’anima retro, ma anche moderno, che convince il grande pubblico e la critica.