“Il tema della Biennale era una provocazione rivolta ai miei colleghi affinché dimostrassero il loro impegno in questi valori comuni e condivisi li incitava ad abbandonare la presentazione monografica della loro opera per mirare invece a un ritratto delle collaborazioni e affinità presenti dietro al proprio lavoro”. David Chipperfield ha le idee chiare in merito alla tredicesima Mostra Internazionale di Architettura. Infatti, il direttore inglese della nuova edizione della Biennale quest’anno ha deciso di lanciare una doppia sfida ai suoi colleghi. La prima, guardare collettivamente lasciando da parte gli obiettivi personali. La seconda, “offrire al pubblico la possibilità di guardare dentro l’architettura, rendersela familiare e scoprire che ad essa si può chiedere qualcosa”, come ha affermato il presidente della Biennale di Architettura Paolo Baratta. Progetto ambizioso quello di Chipperfield. Eppure è su un terreno comune che viaggia questa Biennale. Un Common Ground, come recita il titolo della mostra, che auspica ad uno sguardo verso la dimensione umana, con un ritorno al passato che è terreno fertile e modello costante.
Ad aderire a questo nuovo modo di osservare lo spazio, la città, ma soprattutto l’architettura sono state ben 119 persone coinvolte in 69 progetti che hanno visto all’opera collettivi di architetti, fotografi, artisti, critici e studiosi. “La grande energia e impegno con cui essi hanno aderito a questa iniziativa sono una testimonianza del loro proposito e una conferma di ciò che sappiamo ma non esprimiamo con sufficiente evidenza, ossia che nonostante la diversità dei nostri interessi, storie e idee, condividiamo di fatto un terreno comune. E ciò costituisce la base di quella che potremmo definire una cultura architettonica” ha affermato Chipperfield. Dal 29 agosto al 25 novembre i Giardini della Biennale e l’Arsenale di Venezia accoglieranno la tredicesima Mostra Internazionale di Architettura. Common Ground in cui si affiancheranno opere ed installazioni, recuperi di edifici storici e ricostruzione di edifici in scala 1:1. D’altra parte, come promette Baratta, “si torna a parlare di architettura”.