C’è un mondo culturale che si muove, che è vivo e vegeto e fa sentire la propria voce. La voce indignata di lavoratori che fanno dell’arte il loro mestiere. E, per volontà dei ministri e della loro ultima finanziaria, con la soppressione dell’Ente Teatrale Italiano, un luogo storico della cultura italiana, rischia di finire in mano ai privati senza garanzie sull’uso che ne verrebbe fatto.
Il Teatro Valle Occupato è in continuo movimento ed è divenuto l’emblema della cultura come bene comune. Il 14 giugno, mentre tutti i teatri chiudono per ferie, gli occupanti del Valle hanno aperto i battenti per dar vita ad un cartellone che ha visto in scena Andrea Camilleri, Elio Germano, Franca Valeri, Jovanotti, Nanni Moretti, la Bandabardò, Paolo Rossi, Renzo Arbore, solo per citare pochissimi dei nomi noti e meno noti che hanno calcato il palco storico del Valle portando il loro contributo e la loro solidarietà ai colleghi in occupazione.
Un teatro storico romano, dal futuro ancora incerto, ma il cui passato è illustre.
Voluto da Camillo Capranica per un uso privato, il Teatro Valle viene costruito all’interno del Palazzo Capranica su progetto di Tommaso Morelli e viene inaugurato il 7 gennaio 1727. Originariamente creato con una struttura lignea, nel 1818 i Capranica chiamano Valadier, noto architetto dell’epoca, per costruire una struttura stabile in muratura. I progetti di Valadier sono, a dir poco, pomposi: abbattere tutti i palazzi circostanti per costruire una bellissima piazza di fronte al teatro. Ovviamente i Capranica rifiutano per l’onerosità del progetto e Valadier si accontenta di realizzare un teatro su quattro ordini con linee curve che danno ritmo e movimento alla struttura. Il teatro viene inaugurato il 26 dicembre 1822 e diviene teatro pubblico. Negli anni trenta del ‘900 il pittore Silvio Galimberti restaura gli affreschi del soffitto. Il 19 maggio 2011 l’Eti è stato dismesso e questo teatro storico ha smesso di andare in scena.
Per conoscere la storia di questo luogo, divenuto vitale nel panorama teatrale italiano, ogni week end, con una programmazione che varia di settimana in settimana ed è visibile sul sito www.teatrovalleoccupato.it, gli occupanti danno vita a visite guidate, raccontate, o meglio, recitate da chi questo posto lo sta “abitando” da tre mesi.
Durante la visita, si percorre il teatro dagli ordini alla platea; e mentre gli occhi rapiscono i dettagli e le prove che si svolgono in scena, su un palco che ospita sempre qualcuno, le orecchie ascoltano gli aneddoti che, spesso, sono frutto della memoria storica del custode Antonio.
Con l’amaro in bocca ci chiediamo perché visite del genere non siano possibili in tutti i teatri. Visite che nascono dalla conoscenza ma soprattutto dalla passione di ragazzi e ragazze che da tre mesi animano questo teatro, dando vita ad una stagione teatrale e culturale di primo piano e dando rilievo alla possibilità che ognuno di noi ha di partecipare alla vita culturale della propria città e della propria nazione.