Nella cornice di Ca’ Giustinian, Luca Ronconi ha ricevuto il premio alla carriera la sera del 7 Agosto. Premiato dal direttore del Laboratorio Internazionale di Teatro della Biennale di Venezia, Alex Rigola, per il contributo dato allo sviluppo del teatro contemporaneo, attraverso il costante rinnovamento del linguaggio teatrale, Ronconi è uno dei più grandi registi del teatro italiano, che è riuscito a passare, senza forzature, dalla prosa alla lirica con una piccola parentesi cinematografica. Dopo aver recitato per Luigi Squarzina, Orazio Costa e Michelangelo Antonioni, nel 1963 realizzò la Buona Moglie, sua prima opera di regia ed unione di due commedie goldoniane. Ronconi ricorda il suo debutto alla regia teatrale come un vero disastro, per via delle critiche negative che raccolse, ma nel ’69 il successo arrivò con la messa in scena de L’Orlando Furioso nella versione di E. Sanguineti.
La costante ricerca nel campo del linguaggio teatrale ha fatto sì che Ronconi risultasse spesso criptico e poco apprezzato dal pubblico. Rappresentando l’avanguardia teatrale italiana, il direttore artistico del Piccolo di Milano, ha sempre sostenuto che elementi determinanti dell’opera teatrale siano trama, personaggi e testo, ma linguaggio, tempo e spazio, gli unici elementi capaci di plasmare l’azione. Anche il corpo ha notevole importanza: trovandosi sempre al centro della scena, la regia finisce sempre per concentrarsi su di esso e la sua estensione, ossia la voce. Ultimamente Luca Ronconi sta partecipando al Laboratorio Internazionale promosso dalla Biennale di Venezia, spazio di incontro e condivisione di saperi tra giovani e maestri.