Una quieta distesa d’acqua apre Manchester by the Sea, il dramma di Kenneth Lonergan presentato in anteprima all’undicesima edizione del Festival del Cinema di Roma.
Interpretato da Casey Affleck, Lucas Hedges, Michelle Williams e Kyle Chandler, Manchester by the Sea racconta la storia di Lee Chandler (Casey Affleck), un apatico tuttofare alle prese con la morte del fratello (Kyle Chandler), da tempo malato di cuore. Giunto a Manchester per organizzare il funerale, Lee (Lucas Hedges) baderà al nipote che gli ricorderà il tragico errore che ha segnato la sua esistenza.
Un classico melodramma
Ambientato nella fredda provincia americana, Manchester by the Sea è un racconto che si svela lentamente. La struttura narrativa, dilatata in due ore e un quarto, parte dalla fine ma torna all’inizio dando vita a un connubio passato-presente che confonde e affascina lo spettatore.
Casey Affleck è Lee, un uomo scorbutico che ha spento completamente le emozioni. Lucas Hedges è Patrick, un ragazzo che, dietro gli atteggiamenti da sbruffone, nasconde le fragilità di ogni adolescente. I due costituiscono il cuore di un melodramma classico che, con elegante maestria, trasporta chiunque lo veda.
Un senso di intimità che, raffinato da una sceneggiatura solida (non dimentichiamo che Lonergan ha firmato Gangs of New York di Martin Scorsese) e da un cast di attori notevole, dà spessore alla pellicola: “Mi ha affascinato la storia di un uomo afflitto da un peso troppo grande – ha raccontato il regista al Festival di Roma – non credo che certi dolori si possano lasciare alle spalle“.
Il realismo del dolore
Il sapore indie e la famiglia disfunzionale sono i punti di forza di Little Miss Sunshine e Captain Fantastic. Capolavori che, unendo l’ironia ai personaggi sui generis, invitano lo spettatore a riflettere sulle imperfezioni che caratterizzano tutti noi. Ricalcandone la struttura narrativa e, in minima parte, l’umorismo (presente qui nell’inconsueto rapporto tra Lee e Patrick), Lonergan si distacca dalle pellicole di Jonathan Dayton, Valerie Faris e Matt Ross mettendo in scena un dolore reale. Una sofferenza che, rimasta impunita, convince il protagonista che “non ci sia rimasto niente” in lui.
Animata da Lonergan con un accompagnamento in Adagio in G Minor di Albinoni, la tragedia di Lee è una sequenza di turbante e ostentata bellezza: “La musica aggiunge meraviglia alla storia – ha continuato il regista – È un elemento emotivo più di ogni altra cosa“. Il dolore, colpendo prepotente il cuore dello spettatore, gli lascia sensazioni forti, stemperate da quella poca ma efficace ironia che caratterizza la pellicola: “L’umorismo è un aspetto fondamentale. Senza l’ironia i miei film non funzionerebbero”.
Manchester by the Sea è un dramma poetico che conquista per la sua elegante semplicità. Un delicato affresco sul dolore della perdita che, senza strafare, punta dritto agli Academy 2017. Alla ambita statuetta però, il regista di Conta su di me e Margaret, preferisce il favore del pubblico: “Gli Oscar? Mi lusinga l’idea ma l’importante è che il film piaccia”. E a noi è piaciuto!
Manchester by the Sea verrà distribuito dalla Universal Pictures in tutti i cinema italiani il 1 dicembre 2016.