Quest’anno la stagione del Silvano Toti Globe Theatre di Roma si apre con il Romeo e Giulietta diretto da Gigi Proietti che sarà in programma tutte le sere tranne il lunedì dal 10 al 28 luglio e dal 6 all’11 Agosto alle 21.15.
Sul suggestivo palco completamente in legno che ricorda perfettamente l’atmosfera e la magia del famoso teatro inglese, Shakespeare torna a conquistare il pubblico con una nuova rivisitazione della sua opera più romantica che racconta di una difficile storia d’amore di due ragazzi appartenenti a due famiglie da sempre nemiche, i Capuleti e i Montecchi. Tra inevitabili scontri, morte, gioie e amore viene messa in scena una versione molto simile all’originale, ma rappresentata con una diversa prospettiva. ” C’è un lato positivo nel tempo che passa: si può guardare indietro, cambiare prospettiva, qualche volta tornare sui propri passi. Nel caso di un testo, il ritorno è una possibilità per rivedere e sviluppare intuizioni e pensieri rimasti inespressi, scartati a favore di altri per mancanza di sintonie, di tempo, di coraggio” afferma Proietti. Egli si è affidato ad attori molto giovani per i ruoli principali, ma ha vinto la scommessa poichè si percepisce la freschezza della compagnia che regala un’interpretazione intensa e sincera, senza pomposità o eccessivo pathos che spesso rende il tragico e il drammatico artefice più di qualche sorriso che di lacrime. In particolare è da notare il Mercuzio interpretato magistralmente da Fausto Cabra e la Balia di Francesca Ciocchetti, due personaggi che coinvolgono e danno una carica unica all’intero spettacolo, trascinando lo spettatore in un vortice di emozioni e puro intrattenimento. Più deboli, ma comunque convincenti e adatti ai loro ruoli, i protagonisti Romeo e Giulietta, interpretati rispettivamente da Matteo Vignati e Mimosa Campironi.
Proietti dona una ventata di freschezza ad una storia che ormai è conosciuta in tutto il mondo e ha subito mille adattamenti e rivisitazioni, introducendo una giusta dose di umorismo e attualità, in alcuni versi e nella musica, in cui respirano perfino il rock e il rap. Ma i vestiti rimangono fedeli per lo più al passato e anche la storia si svolge seguendo linee narrative abbastanza classiche, conservando il fascino dell’opera di Shakespeare che non ha bisogno di grandi sconvolgimenti, se ancora oggi riempie teatri per tante sere di seguito. Magica è poi la scenografia e il gioco di luci e specchi che si alternano sul palco, rendendo la messa in scena una continua scoperta per gli occhi degli spettatori, rapiti e incuriositi da quello che sta per accadere, nonostante conoscano già l’intera svolgimento della vicenda. Da vedere assolutamente per rivivere Shakespeare nella stupenda cornice di una serata estiva a Villa Borghese.