Cinquanta Sfumature di Grigio, il confronto tra libro e film

La riduzione cinematografica di Cinquanta sfumature di Grigio è in gran parte fedele alla versione cartacea, a partire dall’iniziale intervista di Ana e Christian fino a giungere ad alcune scene i cui dialoghi sono tratti direttamente dall’opera di E.L. James, inclusi i numerosi morsi alle labbra e le sculacciate nel mezzo. Ma come spesso capita nel caso di adattamenti, notevoli seppur minime sono le differenze tra libro e film. Non stiamo parlando di dettagli marginali – come il Blackberry che Mr. Grey regala alla protagonista nel libro o come nel film Mrs. Robinson non venga menzionata anche come ‘partner in affari’ di Christian – ma di cambiamenti più significativi che la regista Sam Taylor-Johnson ha compiuto nell’adattare il testo.

1. L’assenza di alcuni personaggi minori

La vita del solitario Christian Grey non si può certo dire carica di affetti, ma la sua versione manoscritta appare circondata da più personalità: in primo luogo, il suo autista Taylor, il cui ruolo appare certamente di maggiore spessore nel romanzo, principalmente per il suo rapporto con Ana – che è suggerito nella pellicola nel momento in cui va a prelevare la protagonista in aeroporto. La sua scena più rilevante, quella che lo vede accompagnare a casa Ana e offrirle il suo fazzoletto alla fine del libro, è stata invece tagliata nell’adattamento. Ma la maggior parte delle persone di cui stiamo parlando non fanno neanche una comparsa nel film, come ad esempio il dottor Flynn, lo psichiatra di Christian, che rappresenta un frequente spunto di conversazione tra i due amanti, o Mrs. Jones, la governante di casa Grey, con la quale Ana intavola un’interessante discussione al mattino dopo. In verità, Mrs. Jones non è propriamente funzionale alla buona riuscita della versione per il grande schermo, ma il suo personaggio aiuta in maniera notevole a comprendere alcuni aspetti della personalità del protagonista, come la sua ossessione per l’ordine e la pulizia. E infine, Ethan Kavanagh, il fratello di Kate che non appare nella pellicola. Nel primo romanzo, lo vediamo soltanto presenziare alla cerimonia di laurea di Kate ed Ana, ma successivamente giocherà un ruolo importante nella storia, dovuto per la maggior parte alla sua relazione con Mia, la sorella di Christian. In ogni caso, sarebbe interessante seguire gli sviluppi del suo personaggio nei futuri film di Cinquanta sfumature, se naturalmente essi verranno realizzati.

50 sfumature di grigio

2. Meno sesso

Probabilmente c’era da aspettarselo già dall’annuncio del taglio di una delle scene più singolari dell’intero romanzo, riguardante la famosa questione del tampone, ma non si può affermare che la pellicola sia stata privata delle più significative. Tuttavia, alcuni momenti piccanti rimossi dal grande schermo hanno probabilmente lasciato un po’ di amaro in bocca alle fan più accanite: basti citare il rapporto sessuale tra i due nella rimessa per le barche appartenente ai genitori di Christian, o la scena della vasca da bagno, che a differenza del libro non vede Ana cimentarsi in una memorabile performance di sesso orale. Nel film, essa avviene nei primi tempi della loro relazione, e sembra non essere altro che un bagno rilassante. E non bisogna dimenticare il momento cruciale in cui Christian permette ad Ana di stare sopra. Parrebbe una cosa da nulla, ma per un maniaco del controllo si rivela una svolta fondamentale: eppure la scena compare soltanto nel romanzo.

3. L’opinione di Kate

Tra le pagine di Cinquanta sfumature, Kate non appare di certo una grande fan di Mr. Grey. Lo considera di certo molto attraente, ma lo scetticismo si fa rapidamente strada nel suo animo, culminando nel momento in cui Christian sculaccia Ana per la prima volta – cosa che vediamo chiaramente nel film. Inoltre, nessuna delle conseguenze menzionate nel libro, quali la notte trascorsa in lacrime da Ana o le urla di Kate rivolte contro Christian, viene citata all’interno della pellicola.

4. Ana non ottiene un lavoro, ma possiede un computer

Nella versione cinematografica, non si fa assolutamente cenno alla vita professionale di Ana; nel romanzo, non solo si parla delle sue aspirazioni editoriali, ma la nostra protagonista riesce anche a pubblicare il suo primo manoscritto. Non è una svista troppo importante, ma prendere in considerazione questo determinato aspetto avrebbe di sicuro aiutato a definire meglio il ruolo di Ana rispetto all’uomo che ama. Il film, comunque, corregge uno degli errori più incredibili del romanzo: la protagonista del libro, una studentessa del college, non possiede un computer e preferisce prenderlo talvolta in prestito dalla sua migliore amica. Per fortuna, la pellicola garantisce alla giovane un pc – ma si assicura che sia un modello da quattro soldi che si rompa spesso e fornisca a Mr. Grey un valido motivo per comprargliene uno nuovo.

url-3 copia-compressed

5. La confessione notturna di Ana

Nel romanzo, viene trattata con molta più attenzione la questione di Ana che parla nel sonno. E dopo che Christian le rivela di averla udita ammettere qualcosa una notte, la giovane protagonista trascorre buona parte del libro nel tentativo di strappare all’amante il succo della confessione. Infatti, nell’ultima scena figurante lo scontro tra i due, Christian pronuncia infine la tanto bramata frase: “Hai detto che non mi avresti lasciato, e hai pregato che non lo facessi”. E’ quest’affermazione che induce Ana a chiedere a Christian di mostrarle quanto potesse far male essere la sua sottomessa. E insomma, il resto è cosa ben nota.

6. Il punto di vista

A differenza del romanzo, il film si orienta su una prospettiva in terza persona: in nessun momento della visione vengono mostrati allo spettatore i pensieri della protagonista. Non vi sono né voci fuori campo né modi tangibili per il pubblico di comprenderne i sentimenti, se si fa eccezione per i dialoghi con gli altri personaggi e la performance attoriale della bella Dakota Johnson. E’ questo probabilmente il mutamento più considerevole, dal momento che la storia nella sua versione scritta è narrata interamente dal punto di vista di Ana – molte pagine si soffermano sulle riflessioni riguardanti i sentimenti nei confronti di Christian e dei singolari aspetti della sua personalità. 

Nel complesso, non si è assistito ad un totale capovolgimento della trama quanto piuttosto ad una sostanziale riduzione delle scene più spinte, accuratamente selezionate dalla regista Taylor-Johnson e dalla sua troupe. Cinquanta sfumature dunque non del tutto palesate, che se da un lato possono aver deluso le aspettative, dall’altro tuttavia si presentano perfettamente condensate in una sceneggiatura firmata Marcel-Marber capace di bilanciare narrazione e indugi calibrati nei momenti che hanno reso tanto celebre il romanzo.