La recensione di Come l’Acqua per gli Elefanti, film drammatico e romantico con Robert Pattinson e Reese Witherspoon.
Come l’acqua per gli elefanti è un film che convince fino ad un certo punto, uno spettacolo che proprio come il mondo che vuole rappresentare è fatto di sprazzi di luce ma anche di profonde ombre. Un tema interessante che il film sviluppa è quello dell’illusione. Lawrence mostra sia le luci della messa in scena e dello spettacolo, sia i segreti celati nel dietro le quinte, impregnati di sudore, dolore, strazio e pena.
La colonna sonora, curata dal pluricandidato oscar James Newton Howard, aiuta a far emergere questo aspetto. Durante lo spettacolo è come se ogni cosa acquisisse la dimensione di un sogno; il clamore del pubblico cala e rimane in scena solo la magia circense. Lawrence, avvalendosi di un’elegante scenografia ispirata agli anni’30 porta avanti, inizialmente in maniera affrettata poi con un incedere lento, la combattuta vicenda amorosa che Jacob Jankowski (Robert Pattinson) dovrà affrontare per conquistare Marlena (Reese Witherspoon), moglie del capo del circo, August (Christoph Waltz).
Come l’acqua per gli elefanti: di cosa parla
Il film, che segue i ricordi del vecchio Jacob, avanza in maniera discontinua passando da un avvio troppo veloce, che non lascia il tempo di assorbire le emozioni drammatiche del momento, a un susseguirsi di sequenze che, se opportunamente accorciate, avrebbero funzionato meglio. Invece il regista decide di dilungarsi e soffermarsi troppo sui primi piani, special modo su Pattinson che mostra ancora una certa insicurezza davanti alla macchina da presa. Nonostante sia il protagonista la sua è interpretazione che non emerge. Purtroppo Lawrence non riesce a gestire in maniera giusta gli attori principali che appaiono a volte sopra le righe o sottotono.
Una storia d’amore e determinazione
Infatti anche i due premi oscar se pur bravi, non convincono. Waltz sostiene bene la parte del cattivo ma in certi punti esagera mentre la Witherspoon è da acclamare per le prove acrobatiche, di meno in quelle recitative. A non funziona però è soprattutto la storia d’amore tra Jacob e Marlena che non riesce a coinvolgere, rimanendo su un piano superficiale e poco credibile. Al contrario il rapporto tra Pattinson e l’elefantessa Rosie forse è una delle parti più riuscite del film, perché spontanea e priva di artefici.
Francis Lawrence cambia registro, lasciandosi alle spalle le atmosfere lugubri di Io sono Leggenda eConstantine, per riadattare invece, in maniera abbastanza fedele, il bestseller “Acqua agli elefanti “di Sara Gruen. Jacob, giovane prossimo alla laurea, decide di mollare tutto e tutti in seguito alla morte dei genitori, per saltare su un treno che segnerà il suo futuro per sempre.