Cosa mi lasci di Te | una storia d’amore che non emoziona fino in fondo

La commedia romantica in questione, si aggiunge agli altri film usciti direttamente in digitale vista la complicata situazione attuale, perciò non potendo essere visto al cinema lo potete comodamente recuperare su Amazon Prime Video. Diretto da Andrew e Jon Erwin e sceneggiato da Jon Gunn e Jon Erwin, si basa sulla storia vera del cantante Jeremy Camp.

Cosa mi lasci di Te | La sinossi del film

La vita di questo ragazzo attraverso sogni, desideri, musica e amore infinito. Questo è in breve ciò che verrà messo in scena: il trascorso della sua crescita, supportato principalmente dal primo incontro con la futura moglie e tutti gli eventi che lo porteranno alle scelte e alle decisioni, dure ma sentite, per la sua maturazione personale e lavorativa. Una storia che ha sicuramente dell’incredibile, attraversata da una dose di drammaticità, una parte di romanticismo e il tutto condito da un pizzico di speranza.  

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Cosa mi lasci di Te secondo Madraine8

Film gradevole che per il genere di appartenenza fa il suo, senza sbalordire né più di tanto colpire emotivamente.
Premetto di essere particolarmente propenso all’empatia verso questo genere di pellicole, quei prodotti che trattano di coinvolgimenti emotivi, romanticismo o malattie. Nonostante ciò devo dire che in questo caso, è stato sì un crescendo sempre più verso il finale, ma non credo lo ricorderò negli annali del genere.

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Si basa su una storia realmente accaduta che non voglio spoilerarvi neanche negli aspetti più marginali, perché se vi interessa è giusto che lo vediate come me, che non ne sapevo nulla. Posso dire che tutta la parte iniziale io credo sia stata molto romanzata perchè diverse situazioni le troverei alquanto strampalate, tralasciando che è tappezzato di frasi da Bacio Perugina, con dinamiche banali, scontate e prevedibili. Oltretutto alcuni rapporti o fasi della storia, vengono totalmente accantonati col passare del minutaggio e risultano inutili ai fini della trama, ma anche non sviluppati e per questo lasciati li a caso, senza costrutto o evoluzione.

La musica si evince anche dal finale che dovrebbe essere sostanziale, il fulcro diciamo, ma non è così presente o almeno non passa come stimolo primario. L’attrice che interpreta la ragazza (Britt Robertson) l’ho trovata molto talentuosa a livello espressivo, in quanto invece alla trattazione della malattia nel film, diciamo che ci sono esempi migliori di film che la prendono in esame, qui in alcune parti arriva quasi a commuoverti ma in altre ti allontana, il trasporto emotivo c’è, ma non l’ho trovato così compatto e completo, non risulta lineare e travolgente fino in fondo.
Un’ultima questione che mi rendo conto essere strettamente personale riguarda il finale, in cui la visione della vita e dell’amore che ne viene fuori, dà di certo un messaggio forte, chiaro e positivo, ma che non condivido in toto, però come ripeto qui dipende da persona a persona, ognuno ha avuto le proprie esperienze e come sempre sono quelle a forgiarci e farci diventare ciò che siamo.

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????Cosa mi lasci di te ????Regia: Andrew e Jon Erwin ????Sceneggiatura: Jon Erwin, Jon Gunn Film gradevole che per il genere di appartenenza fa il suo, senza sbalordire nè più di tanto colpire emotivamente. Premetto di essere particolarmente propenso all’empatia verso questo genere di pellicole, quei prodotti che trattano di coinvolgimenti emotivi, romanticismo o malattie. Nonostante ciò devo dire che in questo caso, è stato sì un crescendo sempre più verso il finale, ma non credo lo ricorderò negli annali del genere. Si basa su una storia realmente accaduta e che non voglio spoilerarvi neanche negli aspetti più marginali, perché se vi interessa è giusto che lo vediate come me, che non ne sapevo nulla. Posso dire che tutta la parte iniziale io credo sia stata molto romanzata, se no diverse situazioni le troverei alquanto strampalate, tralasciando che è tappezzato di frasi da Bacio Perugina, con dinamiche banali, scontate e prevedibili. Oltretutto alcuni rapporti o fasi della storia, vengono totalmente accantonati col passare del minutaggio e risultano inutili ai fini della trama, ma anche non sviluppati e per questo lasciati li a caso, senza costrutto o evoluzione. La musica si evince anche dal finale che dovrebbe essere sostanziale, il fulcro diciamo, ma non è così presente o almeno non passa come stimolo primario. L’attrice che interpreta la ragazza (Britt Robertson) l’ho trovata molto talentuosa a livello espressivo, in quanto invece alla trattazione della malattia nel film, diciamo che ci sono esempi migliori di pellicole che la prendono in esame, qui in alcune parti arriva quasi a commuoverti ma in altre ti allontana, il trasporto emotivo c’è, ma non l’ho trovato così compatto e completo, non risulta lineare e travolgente fino in fondo. Un’ultima questione che mi rendo conto essere strettamente personale riguarda il finale, in cui la visione della vita e dell’amore che ne viene fuori, dà di certo un messaggio forte, chiaro e positivo, ma che non condivido in toto, però come ripeto qui dipende da persona a persona, ognuno ha avuto le proprie esperienze e come sempre sono quelle a forgiarci e farci diventare ciò che siamo. Aspetto ora che mi diciate la vostra..✨

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