I lavori della ventiduesima edizione del Courmayeur Noir in Festival si aprono all’ insegna del maestro della suspance, con il film Hitchcock di Sasha Gervasi., Presentato in anteprima italiana durante la serata inaugurale. Sotto il rigido clima alpino, la calorosa accoglienza del festival ha offerto già al pubblico del primo giorno interessanti incontri e visioni, e un primo mistero. Mangart, romanzo d’esordio di Andrea Gennari Daneri, apre la sessione dedicata alla letteratura noir. In un incontro con l’autore, scopriamo un romanzo che richiama il respiro della narrativa thriller americana, e che racconta le oscure e nascoste vicende di una piccola cittadina di provincia al confine con la Slovenia. Ad inaugurare il concorso della selezione ufficiale un film che parla e si ciba di cinema.

Berberian Sound Studio di Peter Strickland e un’omaggio al cinema horror italiano degli anni settanta, attraverso uno dei mestieri che ha caratterizzato di più il cinema di quel periodo, il fonico di studio. Ieratico ai limiti del sopportabile, ma suggestivo e inquietante, il film racconta della postproduzione di un film di un regista italiano maledetto appassionato di stregoneria. Fortemente visionaria, la pellicola regala alcune sequenze oniriche di forte suggestione. Ma ancora più accattivante é il mistero che ci accompagnerà per la durata di questo festival. Alcuni agenti di Fox Crime si aggirano per Courmayeur alla ricerca di indizi della scomparsa del direttore del Museo dei Cristalli. Tutti sono sospettati e tutti invitati a partecipare alle indagini.